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Ti odio, ti lascio, ti...



Se escludiamo la solita pessima traduzione del titolo dall'originale inglese 'break-up' (la rottura) nell'italiano ' Ti odio, ti lascio, ti...' e troviamo lo stesso la forza di andare in sala, questo film non mancherà di riservarci qualche interessante e insperata sorpresa.
Brooke (una Jennifer Aniston in splendida forma) e il suo ex fidanzato Gary (un lanciatissimo Vince Vaughn), formano una coppia cinematografica che funziona bene, dopo aver formato una coppia anche nella vita. Considerato il tono della commedia, auguriamo ai due di non fare la stessa fine dei protagonisti del film.

Tutto inizia con il grande amore, con un incontro casuale ma indimenticabile, con un mutuo da dividere per una casa scelta e arredata insieme nella quale costruire il proprio progetto di vita.
L'inizio della fine, come spesso accade, parte nel modo più banale: Brooke si lamenta perchè Gary ha comprato solo 3 limoni dei 12 necessari alla composizione del centrotavola e si rifiuta di lavare i piatti dopo una cena tra amici a cui non ha dato il minimo contributo.
La rabbia fa dire a Brooke il famoso 'ti lascio..' Gary (con l'elementare psicologia maschile) la prende sul serio e la catastrofe ha inizio.

Si ride soprattutto all'inizio, quando la coppia comincia a litigare dando vita a siparietti davvero esilaranti. A mano a mano che il tempo passa pero la situazione prende una piega molto particolare: si ha la sensazione che quello che stiamo vedendo (vivendo, per i protagonisti) da semplice (e rimediabile) momento tragicomico della vita di coppia si trasformi in una pesante realtà.
La litigata comica diventa improvvisamente tragica, alle minacce fanno seguito i fatti in una spirale di vendette studiate per scuotere l'altro che portano inevitabilmente alla rovina, in due parole: prima si ride alla fine si resta seri. La palla di neve lanciata per attrarre l'attenzione del partner e smuoverlo dal torpore rotola sul pendio e, come spesso accade, diventa una valanga impossibile da fermare.

Non credo che questo film ci dia particolari lezioni morali ma sicuramente ha il pregio di dipingere una situazione molto frequente e magari anche di farci riflettere un po: su quanto l'orgoglio ci possa rendere stupidi.
L'orgoglio di non esprimere i propri sentimenti al momento giusto porta al silenzio, il silenzio agli inevitabili fraintendimenti. E dagli attriti sui dettagli si rovinano i grandi amori.
'Perchè non me l'hai detto prima? Non sono mica un indovino...' Dice Gary quando vede piangere (per l'ultima volta) la fidanzata perchè ha disertato il concerto per cui lei gli aveva comprato i biglietti.
Si cerca di smuovere il torpore dell'altro e di cambiarlo nel modo peggiore possibile: lasciandolo pur essendone perdutamente innamorati. E così si innescano quella serie di vendette trasversali che portando inevitabilmente alla rovina.
Gioco rischioso quest'ultimo perchè alle separazioni a lungo andare ci si abitua e nonostante si pensi di avere tutto sotto controllo si arriva ad un punto che niente più lo è. E la storia ha la sua disperata fine. Perchè i tempi non sono gli stessi quando non si sta più insieme l'amore se ne va, spesso in momenti differenti per ciascuno.

Fantastici gli amici della coppia a cui i due raccontano la propria crisi: Addie è la confidente di Brooke che recita il copione della spalla su cui piangere, infamando gli uomini: 'Sono tutti dei bambini…' e chiedendo scusa al marito di fronte che imbocca i loro due biondi figlioletti. Johnny O. è l'amico che cerca di sollevare Gary tra partite a biliardo, boccali di birra e i soliti vaticini maschili: 'Secondo me lei ha un altro..'
Un consiglio: se anche voi vi troverete a fare gli psicologi improvvisati mentre state vivendo una bella storia e il vostro amico è in crisi, dopo i soliti discorsi comprategli il dvd di 'Ti odio, ti lascio, ti...'. Le favole non esistono (e per essersene accorta anche Hollywood la dice lunga) ma se non altro darete un originale contributo al tentativo di fermare la valanga sentimentale di turno.

D.M.