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Il vento che soffia sull'orzo



Quando nel 1919 i membri del Sinn Fein si rifiutarono di prender posto nei loro seggi di Westminster e fondarono un parlamento irlandese (il "Dail") non ebbero nessun appoggio internazionale. La guerra d'indipendenza contro l'Inghilterra divenne così inevitabile e scoppio nel 1919.
Ad un anno dalla fine della Prima Guerra Mondiale la Gran Bretagna aveva pagato un alto tributo di sangue e le sue truppe dislocate in Irlanda erano poche, male organizzate ma comunque sufficienti a tenere a bada i rivoltosi che non avrebbero mai potuto aspirare ad una vittoria con uno scontro tradizionale in campo aperto.

I suoi "volontari" repubblicani che si addestravano con le mazze da hurling nelle brughiere, niente avrebbero potuto contro le divisioni di sua maestà. La strategia nazionale, che detto Michael Collins, fu quindi quella di resistenza ad oltranza in ogni angolo dell'isola con azioni di disobbedienza, sabotaggio e guerriglia. I ferrovieri si rifiutarono di trasportare le truppe, così i portuali. I detenuti inziarono un drammatico scipero della fame che avrebbe lasciato nelle carceri molte vittime.

Grazie all'aiuto di gran parte della popolazione i membri della Old IRA (la Old IRA si distingue dall'Ira che anche dopo la fine delle ostilità continuo a combattere nei decenni successivi), in tutto il paese iniziano ad attaccare le caserme della polizia corrotta al soldo della corona e quelle dei soldati inglesi.
La guerra si concluse nel 1921 con un Trattato, firmato dallo stesso Collins, che decretava l'Irlanda un "dominion" dell'Inghilterra. Molti dei ragazzi che combatterono la guerra d'indipendenza non accettarono quel compromesso e diedero vita ad una guerra civile drammatica che lascio sul campo più vittime di quelle del conflitto contro la corona, nonchè una ferita nel tessuto civile e politico irlandese la cui cicatrice è ancora visibile a distanza di molti decenni nel dna dei due partiti principali del paese: dalle costole del Sinn Fein di Michael Collins dopo la guerra civile nacquero infatti il Fianna Fail dell'attuale premier conservatore Bertie Ahern (originato dagli oppositori del Trattato) ed il Fine Gael (che ha le sue radici tra i favorevoli al Trattato).

"Il Vento che scuote sull'orzo" ("The Wind that shakes the Barley", la traduzione italiana "Il vento che accarezza l'erba" come al solito banalizza), prende il proprio titolo da un verso di una ballata tradizionale irlandese che inneggia alla resistenza contro l'invasore inglese, e ci racconta la storia degli anni della guerra d'Indipendenza, dagli inizi fino al Trattato e alla guerra civile, vista con gli occhi di due fratelli irlandesi, Damien e Teddy O'Donovan che si arruolarono nella resistenza repubblicana.
Quello che ci propone Ken Loach è un affresco crudo e realistico delle tensioni e dei sentimenti che mossero tanti ragazzi nel dare la vita per la libertà della propria terra per poi ritrovarsi l'uno contro l'altro in una drammatica sfida fratricida.

Le, poche per la verità, critiche piovute contro questo film, vertono su una presunta glorificazione dell'IRA e di coloro che, dopo il 1921, si rifiutarono di accettare il Trattato e continuarono le ostilità. In realtà l'unica presa di posizione politica di Loach è semmai quella a favore degli insorti irlandesi contro l'occupazione britannica, mentre sulla guerra civile, non si fa una scelta di campo netta ma si preferisce mostrare semplicemente la drammaticità della lotta tra fratelli, e parteggiare velatamente per gli oppositori al Trattato.

Un film di destra dunque? Difficile affidarlo a categorie così assolute. (Dopotutto l'IRA nasce come movimento di sinistra e tutt'ora il suo braccio politico, il Sinn Fein, oggi quasi inesistente come rappresentanza politica, milita a Bruxelles nel gruppo di Rifondazione Comunista).
Certamente il "Vento che soffia sull'orzo" simpatizzando con gli oppositori al Trattato, si schiera con l'attuale Fianna Fail conservatore. Ma quel che conta è il ritratto delle storie di eroismo autentico e patriottico che Loach ci consegna attraverso questo film suggestivo e crudo, che non ci racconta niente di nuovo a livello storico ma ci ricorda fin dove puo arrivare la forza di un ideale e l'amore per la propria terra.

D.M.