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Una vita a cercare E.T., senza smettere di sognare

Buongiorno Ingegnere, e così anche nel nostro paese esiste il progetto SETI. Ci racconta come lavorate?
Lavoriamo sul principio della Serendipità. Mi spiego: la serendipità è un tipo di ricerca essenzialmente casuale, è trovare qualcosa mentre si sta cercando qualcos'altro, trovare un segnale nel mentre lavoriamo sull'antenna per qualcos'altro.
L'antenna è un oggetto troppo importante per essere occupato esclusivamente in campo SETI, con questo piccolo stratagemma pero possiamo fare entrambe le cose: le osservazioni spettroscopiche in parallelo alle osservazioni in corso.
La macchina Seredipity IV ci è arrivata direttamente da Berkley e ha come compito quello di cercare i segnali monocromatici.
Condotta in questo modo la ricerca SETI non porta via tempo.

Recentemente i media hanno dato notizia di un segnale "sospetto" rilevato dal SETI@home. Poi non se ne è saputo più nulla, Cosa ne è stato di quel presunto contatto?
Me lo sono chiesto anch'io e così lo domandai al responsabile di Berkley. Il segnale all'inizio sembrava effettivamente buono. C'è stato tanto clamore dopo la rivelazione di The New Scientist, un clamore ingiustificato dato che ancora niente era stato provato. Le analisi successive hanno dimostrato che era un falso allarme.
Prima di dire che un messaggio è sospetto deve passare diversi livelli di controllo, e questo non li ha passati.

Che genere di controlli?
Un segnale potenzialmente interessante per il SETI è innanzitutto un segnale monocromatico, ossia con una sola frequenza. In natura un segnale simile non esiste. Un segnale monocromatico non è altro che un classico portante radio e diventa davvero interessante quando possiede un chiaro effetto doppler. Sarebbe la prova che ci troviamo davanti ad un messaggio proveniente da un altro pianeta che a sua volta gira come la Terra.
Poi c'è il il secondo step: chi ha scoperto questo segnale deve dare la notizia e consegnare tutta la relativa documentazione al SETI. A questo punto tutti i radiotelescopi del mondo verrebbero puntati su quella fonte.
L'annuncio definitivo spetterebbe all'ufficio stampa delle Nazioni Unite.

E poi che accadrebbe? Nessuno darebbe retta all'ONU come succede di solito?
Ci mancherebbe. In questo caso si tratterebbe di una comunicazione ufficiale dell'ufficio stampa dell'ONU. Sarebbe per forza credibile.
Pensi quali sarebbero le conseguenze a livello filosofico e teologico sull'uomo. Pensi soltanto per un attimo a tutta l'attenzione che ha avuto su di sè la notizia, poi smentita, del recente segnale sospetto. Per qualche minuto gli attuali problemi del mondo, le guerre e quant'altro, tutto è passato in secondo piano.

Un governo che entrasse in possesso di un simile segnale, avrebbe reale interesse a divulgarlo?
Sì, certamente che lo avrebbe! Il ricercatore che avesse fatto una simile scoperta vincerebbe subito il Nobel. E a meno di qualche causa che gli potrebbe impedire di accettarlo, nessun ricercatore rifiuterebbe mai un Nobel. Per questo tutti i discorsi che a volte sento fare del tipo: "Voi sapete ma non dite" lasciano davvero il tempo che trovano. Immagini se io fossi in possesso di un simile messaggio. Non lo terrei certo per me! Sarebbe una rivoluzione epocale del pensiero. Molto sarebbe messo in discussione, soprattutto gli aspetti politico sociali del mondo, e perchè no, anche quelli teologici.

Cosa ne pensa della moderna ufologia?
Sgomberiamo subito il campo da dubbi. Il SETI non si propone un contatto con civiltà extraterresti, ma semplicemente conduce una ricerca che intenzionalmente o non intenzionalmente possa dare una risposta alla domanda se una di queste civiltà esista o meno. Il SETI si chiede semplicemente: siamo soli oppure no? Il resto non è nostro compito, nè nostro campo di indagine.
Tornando agli ufologi: ho conosciuto ufologi seri e ufologi meno seri. Come ho conosciuto scienziati seri e scienziati meno seri. Bisogna dire che siamo su due piani completamente diversi: l'ufologia è un approccio molto differente al problema e non ha denominatori comuni con la ricerca SETI. I due campi di indagine viaggiano su binari paralleli, ognuno con la propria dignità.
E poi io ripeto sempre che la storia ci insegna che quando una civiltà evoluta è entrata in contatto con una meno evoluta, quest'ultima ha finito sempre per soccombere. Ma fino ad esso non mi sembra che niente di tutto cio sia successo..

Gli ufologi sostengono di avere le prove che non siamo soli nell'universo. Lei cosa ne pensa, siamo o non siamo soli?
Probabilmente no. Ma riflettiamo solo per un attimo. Cos'è che ci separa? Ci separano delle distanze mostruose: 100 o 500 anni luce ad andar bene. Il pericolo di un'intrusione di un'altra civiltà aliena non esiste proprio.
Se lei mi chiedesse se c'è vita nell'universo le risponderei: probabilmente Sì. Se invece la domanda fosse: esistono le condizione chimico fisiche per lo sviluppo di una qualche forma di vita? Allora le risponderei senza dubbio: Sì, ci sono. Pero il fatto che esistano le condizioni per la nascita della vita non presuppone che questa vita abbia sviluppato una civiltà o addirittura una tecnologia.
Il SETI non si preoccupa di cosa potrebbe succedere. Il SETI cerca una risposta ad una domanda la cui risposta, se affermativa, cambierebbe l'intera visione antropocentrica dell'universo. Paradossalmente è la ricerca di una risposta più filosofica che scientifica.

Che ne è stato delle sonde che la NASA aveva lanciato su Marte? Hanno trovato qualche traccia di vita?
Le notizie delle sonde della NASA, quelle che hanno portato a termine il loro compito, sembrano non avere portato ad eclatanti risultati ma cio non significa che qualcosa non sia stato trovato.
E' probabile che su Marte, se non oggi, almeno in un remoto passato, ci sia stata una qualche forma primordiale di vita.

E' vero che i giovani non guardano più il cielo?
Assolutamente Sì. Ma le diro di più: non è nemmeno tutta colpa loro.
Siamo d'accordo, al giorno d'oggi i ragazzi sono presi da mille altre cose, ma il problema fondamentale è che il cielo stesso non si vede più.
Il livello di fondo luminoso è talmente forte che non si riesce più a vedere le stelle. Dovrebbe essere sensibilità delle varie municipalità dotarsi di pannelli per schermare l'illuminazione verso l'alto. In modo che si possa ridurre il pesante inquinamento luminoso delle nostre città.

Nel gruppo di lavoro del SETI Italia sono presenti ingegneri, astrofisici, tecnici di ogni genere. I sogni possono coesistere con la ricerca e il calcolo? Lei sogna ancora?
Io sempre. Moriro sognando. Se non esistesse un sogno non esisterebbe nemmeno un'idea. Un'idea prima di diventare realtà deve essere un sogno.
Anche quando devi fare ricerca devi sognare qualcosa, il sogno è la molla fondamentale da cui partire sempre.

Ingegnere, per concludere questa nostra chiacchierata, ci lascia un messaggio o un augurio per i giovani?
Molto volentieri. Io credo molto nell'importanza dei giovani e spero sinceramente che l'attuale situazione economica possa migliorare e con essa anche la sensibilizzazione dei nostri governanti verso l'istruzione e la ricerca, che sono i veri pilastri fondanti per il futuro della nostra società.

D.M.