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Seychelles, prove di democrazia nell'Oceano Indiano


 

C'è un arcipelago al largo del Madagascar che lega le sue fortune (70% delle entrate derivano dal turismo) alle sue bellezze naturali che richiamano turisti da tutto il mondo.
Un caso simile alle vicine Maldive, con la differenza che quest'ultime sono una feroce dittatura mentre le Seychelles sono uno dei pochi paesi liberi africani, o almeno così sembrerebbe guardando alle tornate elettorali regolari che si svolgono ormai da diversi anni. Ma FreedomHouse.org continua a giudicare il paese "partly free", parzialmente libero. Perchè?

Il Presidente di questo piccolo arcipelago si chiama James Michel ed è stato confermato per la seconda volta alla guida del paese dopo le elezioni del Luglio 2006.
Con il 54% dei voti Michel ha sconfitto il capo dell'opposizione, Wavel Ramkalawan, un prete anglicano leader del "Seychelles National Party" (SNP), forte sostenitore di una politica economica di liberalizzazioni.
Le prime dichiarazioni dopo il voto vedono un Michel felice e soddisfatto: "Sono molto felice del risultato ottenuto. E' una vittoria per me che consolida il mio mandato. E' un messaggio chiaro del nostro popolo per continuare nella strada intrapresa".

Il quadro potrebbe apparire normale e non degno di nota, se non scoprissimo che il "People's progressive front" (SPPF) di Michel (nella foto a destra nei festeggiamente per la vittoria del 2006) detiene il potere nell'arcipelago da ben 30 anni, da quando cioo France Albert Rene conquisto il potere dichiarando l'indipendenza delle isole con un colpo di stato senza spargimento di sangue spodestando i colonizzatori inglesi, che erano presenti nelle isole dal 1810 (data in cui se ne andarono i francesi, a loro volta padroni dell'arcipelago).
Da 1977 al 1993 le Seychelles hanno vissuto un regime di partito unico e le elezioni del 1979, 1984 e 1989 furono poco più di una formalità.

La struttura multipartitica dello stato nelle Seychelles è quindi un esperimento lanciato da non troppo tempo: era il 1993 quando Rene aprì per la prima volta all'opposizione.
Ma fu lo stesso Rene ad indicare come proprio successore quel Michel che estenderà il potere trentennale del "People's progressive front" per altri 5 anni.
Nel quadro di un continente dilaniato dalle guerre civili e dalle dittature, le cattoliche Seychelles possono rappresentare, se non proprio un modello di democrazia, almeno un tentativo.
Confidiamo che negli anni anche questo splendido arcipelago scoprirà l'alternanza di governo e con essa ulteriori aperture economiche e sulle libertà civili e di stampa che dal 1993 ad oggi hanno comunque fatto considerevoli passi in avanti.

D.M.

Fonti:
- Bbc.co.uk
- Freedomhouse.org
- Cia World Factbook