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Rudy, la musica vera di un profeta senza patria

Metto il tuo nome su un motore di ricerca ed ecco comparire centinaia di pagine che parlano di te, la gran parte non sono italiane. Qualcosa non torna?

No, torna tutto. Io non sono figlio della musica italiana, sono figlio di emigranti e all'estero ho trovato terreno più fertile per certa musica e una propensione maggiore ad ascoltarla. Considera anche che negli altri paesi europei dove io suono la politica non ha nessuna importanza mentre in Italia sono quasi tutti figli di qualche partito.

Significa che per fare musica senza ideologia si deve uscire dal nostro paese, che qua non è possibile?
Non necessariamente, difatti io lo sto facendo da anni questo percorso ma ti posso assicurare che è molto più tortuoso e lungo. Soprattutto se fai musica di nicchia.

Non scalare le classifiche e rivolgersi ad un certo pubblico è fare musica di nicchia? Ma è una scelta?
Certamente. Con la mia musica ovviamente mi rivolgo ad un certo pubblico anche se spesso e volentieri riesco ampliare la cerchia delle persone che mi seguono, magari suonando in situazioni nuove o diverse dallo standard.

Chi viene ai tuoi concerti?
Qui c'è da fare una premessa: il pubblico dei paesi nordici è diverso da quello italiano. Per esempio nel nord Europa vengono persone di 50-60 anni, cosa che non succede spesso qua in Italia, ed oltrettutto queste persone sostengono in tutti i modi i musicisti che fanno certi generi musicali come il mio comprando il CD etc... Chi viene ai miei concerti più in generale è un pubblico che ascolta la musica che viene dall'anima piuttosto di quella figlia dei computers. Quel pubblico a cui non piace certa musica pop che spesso viene fatta con l'ausilio di mezzi tecnici e con la chiara intenzione di ottenere un prodotto "perfetto" a discapito dell'interpretazione e del feeling.

Mi permetterai di obiettarti che certa musica, benchè fatta per esser perfetta come dici tu, puo dare comunque emozioni. Certamente molte persone seguono questi generi perchè a loro danno molto. Allora dov'è il confine dell'anima? Esistono emozioni di serie B?
Questo è un discorso un po complesso. Ognuno ha un modo diverso di sentire le emozioni, è dunque una questione di gusto personale la scelta della musica da ascoltare. Io comunque sono dell'avviso che molte melodie e molti testi sono "ruffiani" e vengono pensati per ottenere un certo consenso presso le persone meno dentro nella musica e meno dentro nell'arte più in generale. Da troppi anni ormai non succede più nulla degno di nota se non dei volgari tentativi di imitare cose già fatte in passato.

Ce lo fai un'esempio e un nome?
Sono troppi i nomi da fare e non so sinceramente da dove cominciare.

Iniziamo dall'Italia e dai cantautori?
Nell'ambito dei cantautori non ho quasi mai riscontrato un grande talento musicale, anche se trovo che le ultime cose di Fabrizio De Andrè abbiano un contenuto artistico decisamente superiore ai soliti cantastorie che dovrebbero limitare la loro attività allo scrivere piuttosto che al cantare. Gli altri invece sono quelli che fanno gridare ed impazzire le ragazzine e i ragazzini, perchè è a loro che è rivolto il mondo discografico.

Battisti?
Battisti non era un grande cantante ma è stato probabilmente l'unica realtà musicale di rilievo che il nostro paese ha conosciuto negli ultimi 40 anni.

Da appassionato di musica italiana, ti voglio annoiare ancora un po: Claudio Baglioni, Renato Zero...
Il primo uno da stornelli, il secondo decisamente Kitsch!

Biagio Antonacci
Passiamo alla prossima domanda.

Cos'è il blues
Non ho questa presunzione di saperlo spiegare. Diciamo che è una musica semplice ma di grande impatto, ma io non mi reputo un bluesman, per una questione di coerenza ed onestà. Sono semplicemente uno che veniva dal grande rock intinto di blues e che ha avuto la sensibilità di fare qualche passo indietro per andare a conoscere gli "originali". Diciamo poi che ho sempre amato molto la musica "nera" dagli inizi degli anni '60 fino ai primi deglia anni '70, dunque la musica dei vari R. Charles, S. Wonder, Otis Redding, James Brown, A. Franklin. Insomma tutti quelli nati per cantare e suonare. Ad un giovane che si approccia adesso seriamente alla musica straniera consiglio senz'altro di ascoltarsi prima di tutto questi, dopo di che si puo passare ad altri, ma intanto direi di fare una bella scorpacciata con questi.

Robert Fripp, Steve Vai e Satriani. Che ne pensi? Quale secondo te è il più grande. Intendendo per grandezza il successo avuto, l'innovazione, lo stile...
Senz'altro Robert Fripp in quanto grande mente genialoide dunque un vero artista, mentre Vai e Satriani, che ho avuto il piacere di conoscere molto bene, sono un po per addetti ai lavori, vale a dire i nuovi fenomeni della chitarra in tutte le sue evoluzioni. Io sono assolutamente per il primo.

Venti o trenta anni fa era possibile ascoltare della buona musica anche per radio, adesso se uno fa un giro su tutte le stazioni FM domina quella musica che te hai definito delle majors. Perchè? Trovi un nesso con l'attuale situazione socio-culturale dei giovani?
Perchè, come gia detto prima, tutto gira attorno al denaro e mi sembra ovvio dunque che le radio suonino quelle canzoni per le quali le majors sborsano un sacco di quattrini che permettono alle radio ed ai DJ di campare. Brutta razza anche questa dei DJ. Per quanto riguarda l'utente, credo che abbia le sue responsabilità, pero il giovane ha sempre l'attenuante "ma io non sapevo che esistesse..." ed in un mondo così di corsa come quello attuale, spesso la gente non trova il tempo per ragionare e domandarsi il perchè di questo o quello.

Un tempo i soldi si sborsavano per gente come Yes, Pink Floyd, ELP
Credo che i soldi che le majors hanno sborsato per gli YES, ELP etc.. siano stati spesi bene al di là dei gusti di ogni singolo individuo.

E una tendenza che si puo invertire?
Non so se questa tendenza si possa invertire. Mi sembra che negli anni fino ad oggi la situazione sia peggiorata in modo netto. Credo che per cambiare qualcosa la razza umana dovrebbe attuare un cambiamento radicale.

Ti dicesse adesso una famosa casa discografica: incidi una canzone come il "Grande Baboomba" di Zucchero, e ti facciamo girare il tuo singolo per le radio di tutta italia, con annessi e connessi di popolarità. Che fai?
Ho già avuto in passato proposte di questo genere. Ho smesso di fare il lavoro che facevo perchè volevo dare sfogo ai miei istinti, ora se per fare il musicista dovessi fare cio che mi chiedono gli altri che senso avrebbe il cambiamento? Ora anche Zucchero, certo che le marionette le hai tirate fuori quasi tutte.

Chi manca all'appello?
Tutti quelli che senti sulle radio dalla mattina alla sera, fatta qualche eccezione, ed anche tutti quelli che appaiono regolarmente sui giornali e in televisione e che vengono continuamente spinti dalle case discografiche le quali sborsano fior fior di quattrini per riempire le orecchie della gente con queste nenie patetiche e noiose e spesso brutalmente copiate.

Raccontaci del tuo ultimo lavoro, so che è per una causa nobile
Fa parte di un progetto legato ad una squadra di calcio di vecchie glorie della quale anche io faccio parte da qualche anno. Il progetto si chiama "Solidarietà è..." Ho registrato alcuni dei miei brani preferiti, come dice il titolo stesso del CD, al fine di aiutare una ragazzina completamente sfigurata in viso ed in altre parti del corpo e per un'iniziativa a nome di una certa Suor Paola, al fine di sostenere dei bambini brasiliani. Abbiamo già fatto costruire delle scuole e degli asili e mi sembra un buon risultato e sono certo che non finirà qui. Inoltre al progetto del CD hanno partecipato degli artisti a me molto cari del calibro di John Mayall, Peter Green, Brian Auger e Robben Ford. Il tutto senza alcun compenso.

I musicisti come te forse non dovrebbero cominciare ad investire anche in locali e progetti per avvicinare il pubblico più giovane alla buona musica?
Pensi che io non ci abbia mai pensato? Devi pero mettere in preventivo che al primo c.... che chiama i carabinieri per rumori notturni ti fanno chiudere il locale, perchè nel nostro paese vige la cultura della discoteca e del piano bar e il resto non conta.

Ci hai detto che sei figlio di emigranti. Ci dici qualcosa di più di te? Personalmente credo che l'emigrazione italiana, in europa e nel mondo abbia prodotto dei personaggi eccezionali che hanno tenuto per anni alto l'onore del nostro paese. Benchè l'Italia non li abbia mai tenuti in considerazione come forse avrebbero meritato.
I miei genitori emigrarono per lavoro ovviamente, mentre io per studiare sulla fatica del loro lavoro. Credo tu abbia perfettamente ragione, gli italiani hanno sempre considerato i loro connazionali che emigravano come gente di seconda scelta.

Ti collochi a destra o a sinistra?
Non mi colloco proprio da nessuna parte. Mi sento molto vicino alle persone oneste, sincere e sensibili.

Ci hai detto prima che: "in un mondo così di corsa come quello attuale spesso la gente non trova il tempo per ragionare e domandarsi il perchè di questo o quello" Significa che per "salvare" se stessi in questo mondo frenetico l'unica alternativa sarebbe smettere di correre ed andare del proprio passo? Come si conciliano i propri ritmi con quelli del mondo circostante?
Questo è il vero problema, il mondo va sempre più veloce e chi si ferma è perduto.

Ti ringraziamo del tempo che ci hai dedicato..
Saluto con simpatia tutti voi, e vi ringrazio per questa intervista. Ci vediamo a Prato!

Un messaggio ad Ultima Thule?
Continuate a lottare e a sperare.

D.M.