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NON CI SIAMO SCORDATI I PRINCIPI LIBERALI

Daniele Capezzone è un giovani della politica nazionale e, da poco, esponente di spicco di Forza Italia Sempre sensibile a battaglie liberali e liberista, ha gentilmente accettato di rispondere alle nostre domande sulla politica economica del governo Berlusconi.

Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, Lei uscì dalla maggioranza che sosteneva il governo Prodi (dimettendosi dalla presidenza della Commissione Attività produttive) e fondò il network “Decidere.net”, incentrato su proposte economiche liberali: come giudica la politica economica del governo Berlusconi? Non le sembra poco ispirata a principi liberali?
Io mi dimisi perché Prodi e Visco commisero errori drammatici. In un biennio buono dell’economia mondiale, anziché fare riforme e abbassare le tasse, le alzarono. Risultato: crescita zero, tesoretto fantasma, e biennio buono sciupato. Il Governo Berlusconi, invece, pur entrando in campo all’avvio di una fase negativa globale, ha subito messo al sicuro i conti pubblici con la finanziaria triennale (figurarsi cosa sarebbe successo se ora avessimo dovuto fare una finanziaria alla vecchia maniera!), e ora ha adottato misure concrete a favore delle imprese e dei ceti più deboli. Nella seconda parte della legislatura, anche grazie al federalismo fiscale, sarà possibile abbassare le aliquote. Una politica del tutto condivisibile.

In un periodo di difficoltà economiche, con la ventilata possibilità dall’ Unione Europea di avere parametri di bilancio più flessibili, non era preferibile, da parte del governo, qualche misura economica strutturale (magari sulle tasse) piuttosto che l’introduzione di una misura interventista come la “social card”?
Ora è il momento di sostenere le fasce più disagiate, e anche di dare respiro alle imprese con le misure adottabili subito (Iva di cassa, piccolo taglio sugli acconti Ires e Irap, sblocco dei pagamenti della Pubblica amministrazione). Poi, entro fine legislatura, come dicevo, anche grazie al federalismo fiscale che metterà sotto controllo i centri di spesa, si potranno ridurre le aliquote, che è il nostro obiettivo principale.

 

Quali misure per liberare l'economia dell'Italia, già formulate con Decidere.net, potremo ritrovare nell'attività di governo o nelle proposte del PdL?
La tendenza è esattamente quella. Passare dal tassa e spendi prodiano, a una politica che coniuga rigore nei conti pubblici, riforme e - in prospettiva - taglio delle tasse

Se lei potesse decidere una misura economica da attuare immediatamente cosa farebbe?

Mi riconosco nelle cose fatte. E anche nel tentativo del presidente Berlusconi di alimentare un po' di fiducia e di positività in un momento così delicato.

Jimmy Landi