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LA FESTA DEL PAESE REALE





La coalizione del Popolo della libertà più Lega Nord stravince in tutta Italia. Nelle regioni del nord è un plebiscito, con una Lega fortissima che raggiunge percentuali a due cifre in regioni come Lombardia, Veneto e Piemonte. Berlusconi avrà una solida maggioranza sia alla camera, sia al senato, e così adesso inizia la partita. Abbiamo appena superato il nastro della partenza, ora la vera sfida sarà attuare il programma elettorale e cambiare l'Italia, questo paese in declino preoccupante, per evitare il rischio di un oblio di cui già intravediamo l'orlo. Alcune riflessioni sparse:

1. Il Popolo della Libertà ha dimostrato di riuscire a soddisfare il vasto schieramento della maggioranza silenziosa dei cittadini, quelle persone che noi abbiamo sempre chiamato 'popolo del 2 dicembre'. L'operazione risulta più che mai riuscita. Berlusconi si dimostra il più grande politico della storia repubblicana italiana: uomo capace di portare la 'destra diffusa' al governo e di lasciare in dote un 'rassemblement' liberalconservatore (speriamo!) importante per il futuro.

2. Finalmente, la sinistra estrema, ecologista e comunista, è fuori dal parlamento italiano. Questo per dimostrare che le idee dei Bertinotti, Rizzo e Pecoraro e vari sono BOLLITE, fuori tempo e scartate dagli elettori.

3. L'Udc raccoglie un misero risultato che ridimensiona fortemente la presenza del partito di Casini, perlomeno al senato. La strategia di Casini si è rivelata fallimentare. Possiamo dire, a questo punto, per fortuna di Berlusconi!

4. Nel parlamento italiano adesso siede solo un centrosinistra 'normale' come succede in tutte le grandi democrazie occidentali. Senza condizionamenti provenienti dalle posizioni antistoriche di certi personaggi, l'Italia è più pulita.

Quello che ci piace di più sono le loro facce: occhi lucidi, visi tristi e Veltroni che (sempre buono fino alla fine!) telefona a Silvio. Per non parlare di quei titoli: 'comunisti e socialisti spariscono dal parlamento italiano'. Non è retorica pensare di essere testimoni di un evento storico, che ha sconvolto la politica italiana per come la conoscevamo noi. Cio che è rimasto fuori non è, come dice Bertinotti, 'una perdita per la democrazia italiana', ma un successo del buon senso. Gli elettori della sinistra massimalista non ci sono più, sono ologrammi di sè stessi. Questa gente era rimasta solo ad infettare gli atenei universitari e i salotti radical chic. Nemmeno più piazze (ve li ricordate le 100 persone all'ultima manifestazione contro il diavolo-Bush?). Facevano i comizi ecologici, ci parlavano di femminismo, ecologismo, socialismo. Spariti tutti, erano solo moda, solo un bluff. Addio ai freak e stavolta per sempre!

Il paese reale, quello che vuole trovare una via d'uscita dalla recessione, quello che non campa di sogni e di ideologie ha scelto chiaramente. La Lega a doppia cifra e a percentuali genuinamente secessionistiche al nord ci racconta proprio questo paese reale, un paese stufo del politicamente corretto, stufo delle chiacchiere, stufo di Roma, stufo del centralismo e dello statalismo che soffoca la ricchezza di chi la produce davvero e non di chi la sfrutta soltanto.

Al pensionato d'oro Veltroni un augurio di imboccare un via british alla sinistra italiana, anche se pensiamo sarà più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per Veltroni essere in futuro il nuovo Blair. Noi restiamo seduti lungo il fiume, ad aspettare i primi provvedimenti del nuovo governo pronti, come sempre, a fare le pulci a tutto e tutti. Sempre da indipendenti, mai per sfizio culturale, ma solo da tifosi di un reale cambiamento in senso liberale dell'Italia.

Jimmy Landi e D.M.