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PULIZIE DI PRIMAVERA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giorno dopo la conclusione delle operazioni di voto, a spoglio completato la La clamorosa sconfitta della sinistra massimalista è un dato di fatto. La formazione politica denominata "sinistra arcobaleno" che a sua volta raggruppava al suo interno i comunisti italiani, rifondazione comunista e i verdi non ha raggiunto neppure il quorum sufficiente per ottenere un seggio nel Parlamento Italiano, nè alla Camera dei Deputati nè al Senato della Repubblica.

Si tratta senza dubbio di un evento storico
in un paese come l'Italia che, ahinoi, è stato sempre abituato a considerare la presenza di esponenti che si definivano orgogliosamente comunisti all'interno della propria vita politica e parlamentare un fatto normale, anche anni dopo il crollo del muro di Berlino e la fine della guerra fredda. Alcuni commentatori e addirittura importanti esponenti del centro destra si sono detti rammaricati di tale esclusione della sinistra massimalista dal parlamento sostenendo come la loro assenza toglierà del divertimento e un po' di brio all'attività parlamentare. Che questi commenti derivino da una sorta di fair play nei confronti degli sconfitti o sia un modo per ironizzare non ci interessa.

Noi non condividiamo nessun rammarico. L'esclusione della sinistra dal parlamento è un fatto inedito si, ma sicuramente positivo e non è altro che la fase finale di un declino fisiologico inevitabile di un'insieme di partiti che si fondano su idee, o meglio su ideologie, già sconfitte dalla storia e che per ragioni molteplici avevano trovato nell'Italia degli ultimi 20 anni un habitat favorevole per sopravvivere. La grande novità che queste elezioni presentano è proprio il decadimento di quell'habitat che in grande misura, si badi bene, è stata causato proprio dalla sinistra massimalista stessa attraverso il suo comportamento durante i due anni del governo Prodi e dalla sinistra moderata con la creazione del Partito Democratico.

L'esperienza del governo Prodi ha mostrato chiaramente che la sinistra massimalista non puo essere forza di governo perchè in quanto tale non riesce nè a espletare il suo ruolo classico di partito del non-fare e dell'anti-tutto, perchè trovandosi in una coalizione ha dovuto necessariamente cedere a delle concessioni al 'governo dei padroni', nè ovviamente puo essere, data la sua base ideologica, una vera moderna sinistra riformista europea. Questo era già piuttosto chiaro a una mente un minimo sveglia e scevra di condizionamenti ideologici, ma purtroppo per il nostro paese c'è stato bisogno del tentativo di un governo fallimentare che ha ridotto l'Italia allo stremo e che ha fatto sprecare del tempo prezioso.

Speriamo che ora si sia capito. La sinistra moderata pare averlo capito e la nascita del partito democratico è la mossa conseguente a questa presa d'atto. Pare a sorpresa che anche gli elettori della sinistra arcobaleno l'abbiano capito, visti i pochi voti che questa ha raccolto. Su questo si sono avanzate molte spiegazioni, qualcuno dice che i comunisti non sono andati a votare, altri dicono che hanno votato per il partito democratico e altri ancora che hanno votato per la Lega. Qualunque sia la ragione il risultato è il crollo del supporto popolare alla sinistra radicale.

 

Noi crediamo che tale calo sia in gran parte dovuto proprio alle idee, alle proposte e ai programmi di questa sinistra massimalista che alla prova del governo del paese non ha saputo fare altro che deludere proprio i suoi più accaniti sostenitori, semplicemente perchè non si poteva fare in altro modo. Questa è la prova che le proposte di tale sinistra non sono altro che utopie e non sono in alcun modo conciliabili con la realtà, esse possono affascinare qualche giovane e alimentarne i deliri anarco-marxisti, ma la realtà è un'altra cosa e forse qualche elettore in più se è ne è davvero reso conto questa volta.

Giordano nel commentare i risultati elettorali non ha perso un minuto per evocare l'americanizzazione del sistema e dare agli USA la colpa della sconfitta della sinistra arcobaleno in Italia. E' questo uno degli atteggiamenti che noi abbiamo sempre considerato inaccettabili e forse oggi qualcuno di più la pensa come noi. Perchè è ora che l'Italia diventi un paese davvero moderno e abbia una struttura politica e istituzionale degna di un paese europeo, il che include anche il bipartitismo. Se modernizzarsi vuole necessariamente dire americanizzarsi, beh allora sì, ci vogliamo americanizzare anche noi.

I numeri usciti dai seggi ci permettono una certa dose di ottimismo sulla prossima legislatura, ma le cose da fare sono davvero tante, l'economia è in affanno e il contesto internazionale è complesso. Crediamo che l'Italia e gli italiani abbiano le carte in regola per farcela. E comunque in bocca al lupo al prossimo governo e... complimenti al Cavaliere!

Lorenzo Coco