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Che il Popolo della Libertà si unisca

Purtroppo i piani 'alti' non si sono dimostrati al passo con gli elettori, ancorati a vecchi ragionamenti ispirati dal politichese e dalle cadreghe.

Dal 2 dicembre siamo arrivati ad oggi, al colpo di reni di un Berlusconi oramai alle prese con alleati sempre più ostili all'unità del centrodestra. Paradossalmente, dopo l'annuncio della creazione del nuovo movimento politico fatto da Berlusconi in Piazza San Babila, gli alleati hanno cercato di scaricare sul Cav. la responsabilità della 'crisi' nell'ormai ex-Casa delle Libertà.
In realtà, Fini e Casini avevano di fatto preso le distanze da Berlusconi dopo la mancata spallata al governo Prodi: Casini, confermando la sua lontananza dalla CdL e dal suo leader, iniziata da tempo; Fini parlando apertamente di mani libere e nuova fase politica che si sarebbe aperta dal gennaio 2008.
Probabilmente entrambi non si aspettavano di essere spiazzati da una mossa tale del Cav., sottovalutandolo ancora una volta (ricordate la scorsa campagna elettorale com'era iniziata e come invece è finita?).

Pare impossibile non vedere la creazione del nuovo movimento politico ( PDL ) come un tentativo di superare l'empasse politico di un'alleanza che, strano ma vero, si è dissolta dopo cinque anni di governo.
Prendendo atto della creazione del Partito Democratico, era impossibile mantenere il centrodestra in una situazione come quella attuale e Berlusconi, giustamente, intende creare un contenitore ampio dove l'elezione dei vertici e dei responsabili mette il potere nelle mani degli elettori.
Ci sembra, inoltre, che il dialogo con Veltroni non possa andare oltre la discussione di una riforma elettorale, anche se, a nostro avviso, il sistema che scaturirebbe dalla vittoria del referendum Segni rappresenterebbe l'ideale per questa nuova fase politica italiana: al partito che riceve il maggior numero di voti viene garantita la maggioranza in Parlamento per governare in maniera autosufficiente. E, se cio dovessere avverarsi, saranno dolori per molti...

Concludendo, non possiamo far altro che concordare con l'ultimo paragrafo dell'articolo del nostro Caporedattore: 'Ma del Popolo della libertà facciamo parte anche noi', spingendoci un po' oltre: fenomeni in grado di sostituire Berlusconi non ne vediamo, allora ci piace andare sul 'pratico'. Leader (?) come Casini e Fini si sono dimostrati più altezzosi che capaci, durante il periodo passato al governo dell'Italia. Quindi, pragmaticamente, chi puo essere ritenuto un bravo presidente del consiglio, con un forte partito alle spalle, che abbia dimostrato una notevole capacità di governo della cosa pubblica, mettendo quest'ultima al servizio dei cittadini e non viceversa? Avete capito? Beh... in Lombardia, quel giovanotto di nome Roberto Formigoni non sta certo facendo male...

J.Landi