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WE LOVE SARAH PALIN

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il dibattito tra i candidati vice-president è stato il più visto della storia americana: 17 milioni di telespettatori e i media con l'orecchio teso per afferrare anche la benechè minima gaffe di Sarah. Ma la governatrice dell'Alaska, esperta più din Biden (che se ne dica), ha tenuto botta alle domande della presentatrice e ai sorrisi ironici del suo avversario, asprimendo concetti molto più limpidi, semplici e di buon senso di Biden, amico di lunga data di McCain che mai ha stimato Obama e ora si trova nell'imbarazzante ruolo di suo scudiero. Il day after il mainstream media liberal, in mancanza di scivoloni, ha potuto attaccare soltanto la "cofana" di Sarah, intervistando persino la sua parrucchiera che dichiara: "faccio questo taglio solo per lei" e dichiarando che i sondaggi davano Biden per vincente. Ma l'avete visto il dibattito?

In Italia, e più generalmente in Europa, la faziosità della stampa nei confronti della destra politica e culturale è cosa risaputa. Trattata da quasi tutte le maggiori testate giornalistiche con altezzosa puzza sotto al naso tipica della sinistra radical-chic al caviale, questa destra, secondo i lor signori ovviamente sempre retrograda e ignorante, tuttavia si prende spesso sonore rivincite sul piano elettorale.

In questo periodo di avvicinamento alle elezioni americane non poteva scampare dalle lezioncine dei mainstream media italiani la destra USA. I media, confidando nella poca conoscenza ed attenzione dei cittadini italiani sul tema, affilano la propria capacità di propaganda. Attenendosi rigorosamente, si capisce, alle massime che abbiamo elencato nelle prime righe (destra=ignoranza e impreparazione, liberal=sol dell'avvenire).
La cosa si è puntualmente ripetuta qualche giorno fa. Questa volta l'“approfondimento” è toccato al primo faccia a faccia di Sarah Palin con un noto giornalista di una nota tv Usa.

I mainstream media, ovviamente, erano tutti in volo come avvoltoi per beccare la sicura gaffe dell' “inesperta” vice di Old John. In mancanza di notizia, si sa, si procede alla sua creazione per provare la propria teoria preconcetta..
Così un concetto chiaro e ovvio della Palin è stato propugnata come gaffe.
Sarah “barracuda”, ripondendo ad una domanda, ha detto in sostanza: se la Georgia entrasse nella Nato e venisse attaccata di nuovo dalla Russia, i paesi Nato dovrebbero intervenire per difendere la Georgia. Scandalosa? No, Sarah ha semplicemente detto ciò che prevede l'articolo di “reciproca assitenza” dell'Allenza atlantica: chiunque attacchi un nostro membro sa che troverà a difenderlo l'intera alleanza.

Obiettivamente, la risposta della Palin dovrebbe essere vista come perfetta conoscenza della materia. Certo, cadrebbe il castello dell'inesperienza e dell'incompetenza, quindi meglio farla passare come la gaffe di una signora che vorrebbe “fare la guerra alla Russia”!
Viceversa si corre in soccorso dell' “espertissimo” di politica internazionale Joe Biden, vice di Barack Hussein Obama (lui, nonostante sia solo un senatore e con nessuna esperienza di governo come la governatrice dell'Alaska e già sindaco Sarah Palin, non viene mai tacciato di inesperienza...) facendo passare sotto silenzio la castroneria, una delle ultime, sulla crisi del 1929.

Infatti il ferratissimo Biden ha illuminato il popolo con la massima: “when the stock market crashed, Franklin Roosevelt got on the television and didn’t just talk about the princes of greed. He said, "look, here’s what happened”. Ora, arriviamo alle dolenti note che Christian Rocca (www.camilloblog.it) così riassume: "Ad avercela, una televisione, nel 1929. Ci fosse stata, tutti avrebbero visto il presidente e, magari, Joe Biden si sarebbe ricordato che non era Roosevelt, ma Hoover”.
Fantastico: Biden che ne infila una dopo l'altra!

Domanda logica: avete sentito di questa gaffe sulle tv italiane? Io no. E credo nemmeno voi. Ancora una volta, i fatti devono piegarsi alla tesi: Biden è l'esperto dica quel che dica!
Questi due fatti, confrontati tra loro, forniscono un chiaro esempio della malafede e della faziosità dei mainstream media. Ma, per fortuna, come direbbe il buon Guido Meda di ItaliaUno: “Tocqueville c'è! Tocqueville c'è!”.

Jimmy Landi