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Tutti i numeri di Than Shwe

Il vecchio e paranoico Generale che tiene in pugno l'ex Birmania sembra provenire da un'altra epoca: ciascun ministro o membro della sua giunta ha una famiglia che consulta un astrologo, perfino l'esercito ha il suo esperto delle stelle, ma quest'ultimo nel Burma di oggi sembra essere un lavoro piuttosto pericoloso: chi dà previsioni negative rischia la galera.
Il credo astrologico del regime in parte riflette la superstizione e l'ignoranza della giunta al potere che, ironia della sorte, prima del 1962 e anche dopo, governava su uno dei paesi più alfabetizzati di tutto il sud est asiatico. La netta deriva fuori dalla realtà di Than Shwe e della sua cricca è tuttavia tipica di tutte le dittature più spietate del passato: non è raro incontrare durante la storia leader che riponevano fede nelle scienze occulte e avevano un eccessivo credo nelle forze soprannaturali. 

Per citare solo alcuni celebri esempi, si dice che Napoleone avesse terrore dei gatti neri e che considerasse la carne di pollo come portatrice di vittoria. Brezhnev si consultava con un astrologo prima di prendere le decisioni più delicate durante la Guerra Fredda e, per venire al nostro paese, Caterina de Medici consultava niente meno che Nostradamus. I sovrani fin dall'impero romano hanno sempre più creduto nel destino che nel puro caso. Era il destino che li aveva portati al potere e ed era sempre il fato a decidere la loro sorte. Ma il fato si poteva prevedere e quindi cambiare.
Spesso queste credenze degenerarono in paranoia e magalomania come in Adolf Hitler, la cui passione per l'occulto è tema attento di studio per gli storici contemporanei; la mistica del nazionalsocialismo era complessa e torbida ma capace di spiegare gran parte delle scelte compiute dal regime prima e durante il conflitto.

La giunta del Myanmar si inserisce in questo filone storico con particolare folle accanimento (astrologico e numerico).
Si pensi soltanto che quando la capitale del paese venne spostata all'improvviso da Rangoon ad una regione sperduta nel profondo della giungla malarica fu perchè un illuminato astrologo confido al Generale Than Shwe di aver visto un imminente catastrofe che sarebbe stata scongiurata solo spostando a tavolino tutti i palazzi del potere.
Lo stesso astrologo predisse il momento più propizio per tale bizzarro trasloco: il 6 Novembre 2005 alle ore 6:37 del mattino. A quella precisa ora le limousine presidenziali si mossero per la nuova capitale predestinata.
Nel 2003, in seguito a molte proteste contro il regime che furono placate con fatica, la giunta militare decise che il fato favorevole andava ricompensato con un bell'animale. Cosa di meglio che l'elefante bianco?
Una spedizione partì e ne riporto un'esemplare in città e venne anche prontamente edificato un tempio a lui dedicato. Da allora i militari vigilano sugli ultimi esemplari del sacro animale nemmeno fosse un panda in via d'estinzione.

La numerologia che ossessione il regime è sconcertante: l'ora e il giorno della cerimonia per commemorare l'indipendenza dalla Gran Bretagna venne scelta in accordo con gli astrologi: 4:20 del mattino del 4 gennaio 1948.
Il Generale Ne Win, predecessore di Than Shwe, da quando prese il potere nel 1962 e ridusse il Myanmar alla fame, negli ultimi anni del suo governo introdusse le banconote dal taglio 45 e 90 in valuta locale (il Kyat), per la sconcertante ragione che questi due numeri erano divisibili dal 9, il suo numero fortunato, per cui aveva una vera e propria ossessione tanto da cambiare il sistema decimale in un sistema numerico a base 9. (!) Ne Win morì nel 2002 all'età di 92 anni. Prima di andarsene il suo portavoce cambio nome al paese, da Burma (Birmania in Italia) a Myanmar e alla capitale, da Rangoon a Yangoon. L'annuncio venne dato dal suo portavoce il 27 di Maggio (2+7=9).

D.M.

Fonti:

- nypost.com
- Il Giornale