/ GLI SPECIALI DI UT, ARTICOLI

SE QUELLO NERO FOSSE L'ULTIMO PRESIDENTE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C'era una volta... Igor Nikolaevic Panarin, un esperto analista ex KGB  che, nell'anno 1998, dopo aver appena previsto il default finanziario della Russia (verificatosi pochi mesi dopo), non contento decise di indossare gli abiti del profeta e regalò al mondo un'incredibile previsione: la disgregazione degli Stati Uniti in 6 stati entro la fine del 2010.
Correva l'anno 1998 e la potenza americana era all'apice dello splendore, pertanto Panarin fu preso per un cantastorie più che per un analista e la sua oscura visione passò brevemente alle cronache come un semplice sfogo nostalgico di un ex comunista invidioso della supremazia americana.

Recentemente, a seguito della profonda crisi dei mercati finanziari e degli esiti incerti della “guerra al terrore” attuata dall'amministrazione Bush jr. , questa teoria è tornata di estrema attualità suscitando anche l'attenzione dei media occidentali: da Usa Today al programma televisivo "Il Grande Gioco" su Raidue.
Il guru del Cremlino, basandosi sull'analisi economica del debito estero americano dal 1980 ad oggi, si ritiene sempre più certo della propria previsione ed in proposito afferma: “il debito estero degli Stati Uniti all'inizio degli anni Ottanta era pari a zero. E adesso? Quando, nel 1998, nella città austriaca di Linz espressi per la prima volta la possibilità di un crollo degli Stati Uniti quel debito aveva superato i 2000 miliardi di dollari. Oggi è di oltre 11.000 miliardi di dollari! E continua ad aumentare incessantemente. Gli Stati Uniti non saranno mai nella condizione di ripagarlo”. (1)

L'annunciata riforma Obamiana della sanità americana e dello stato sociale, congiunta al costo economico conseguente al protrarsi delle missioni di pacekeeping in medio oriente ed Asia occidentale, sempre secondo Panarin, presumibilmente determineranno una ulteriore accelerazione esponenziale della crescita del debito pubblico del quale il debito estero è una componente. (2)
In proposito, l'ex uomo di punta della Lubijanka, arriva ad ipotizzare che l'elezione del presidente afroamericano sia stato un preciso piano orchestrato dai servizi segreti a stelle e strisce e che “di fatto Obama è il Michail Gorbačëv nordamericano. Questa è una perestrojka, solo alla maniera statunitense. Gli analisti nordamericani hanno già capito che non è possibile salvare l'economia del paese, ma è necessario calmare e distrarre la popolazione, servirle il bel mito di un radioso futuro, perché non avvenga un'esplosione sociale”.

Insomma il vero compito di Obama sarebbe dunque quello di governare la popolazione per evitare la guerra civile portando poi ad una disgregazione pacifica degli Stati Uniti secondo il modello della Cecoslovacchia e non, c'è da augurarsi appunto, secondo il modello Jugoslavo.
Quella di Panarin però, a ben vedere, più che una profezia sembra essere un vero scenario geopolitico in prospettiva futura.
Infatti espressamente teorizza una divisione degli USA in 6 stati secondo sfere di influenza a vantaggio delle grandi potenze mondiali superstiti: L'Alaska dovrebbe essere annessa alla Russia, le Hawaii e la costa ovest trasformate in un protettorato di Cina e Giappone, il nord annesso al Canada, il sud al Messico e la costa est sotto l'influenza dell'Unione Europea con conseguente entrata nella zona euro.