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Oriana No. Non mi vanterei di essere intollerante


 

Esistono persone che riescono a diventare antipatiche e insopportabili facendo molto poco. Ci arrabbiamo se al semaforo qualcuno vuole lavare il nostro parabrezza senza permesso (il parabrezza forse ne sarebbe contento, in certi giorni di ottobre...) e rischiamo cause di divorzio se nostra moglie ci chiede se "va tutto bene" un'ora dopo che la nostra squadra del cuore ha perso uno scudetto.
Non mi sorprende affatto dunque avere strani pensieri, e rimanere a metà tra il divertito e l'inquieto, quando sento aprire bocca alla giornalista fiorentina Oriana Fallaci. Lei rappresenta perfettamente, a mio giudizio, le meravigliose contraddizioni della civiltà. Intendiamoci: tutti pretendiamo luoghi sicuri, la pace, il rispetto delle regole e dei trattati, le costituzioni scritte e le punizioni per chi sgarra... e chi non le vuole? E' la storia del "voglio bene alla mamma".

Cio che non tutti affermiamo, pero, è la categorica affermazione che non esistono "sfumature" nel mondo. Oriana Fallaci lo dice apertamente: "...non esiste l'Islam buono e l'Islam cattivo...".
Ora, a prescindere da cio che penso io riguardo all'Islam, alla costruzione di una moschea a Colle Val D'Elsa, al Corano, alla Jihad, ecc...., cio che mi turba è la sicurezza con cui questa donna ci offre le sue argomentazioni.
Io non credo che solo perchè si è di destra si debba osannare Oriana Fallaci; così come il contrario per uno di sinistra. Sarà che mi piacerebbe vivere in un mondo politico, in Italia, nel quale Fini dice ogni tanto qualcosa di sinistra e Angius qualcosa di destra. Non parlo di rivoluzioni, parlo di dialogo e di accordo. Ma qui si dovrebbe parlare di cosa significa essere "di destra" o "di sinistra" (come se a sinistra non si amasse la propria bandiera, o a destra tutti aborrissero la fecondazione assistita: l'unanimità e la perfezione sono cose che non appartengono a questo mondo).

E allora, a prescindere dal colore, andrebbe preso in considerazione il fatto di essere un popolo civile, che con il suo esempio insegna cosa significa essere "italiani, europei e occidentali". Andrebbe presa coscienza che, a volte, chi va contro i tuoi nemici politici non sempre ti fa fare un figurone. E credo sia l'esempio di Oriana Fallaci. Una donna che sbandiera odio come arance ad Ivrea, come se invece che nella lussuosa New York City avesse patito le pene dell'inferno come il Sig. Baldoni.
Ma la Fallaci ha capito tutto: sterminiamoli prima che loro facciano lo stesso con noi. Sono tutti cattivi, tutti potenziali kamikaze. Io invece voglio ancora credere che esista "almeno uno" tra chi è islamico, che crede nel dialogo e rispetta le religioni altrui. Qualcuno a cui, sinceramente, non gliene puo fregare di meno se c'è un crocifisso a scuola (siate sinceri: quando si andava a scuola ci importava qualcosa? Credo che avere il simbolo della cristianità in classe sia l'ultimo dei problemi di uno studente...), che è rispettoso del sesso femminile e delle diversità.

Non esiste nessuno? Si sbaglia cara Fallaci, esistono. Ma sono nascosti: hanno paura che qualcuno le creda e vada a far saltare con la dinamite qualche moschea e mi creda: ci sono islamici più onesti e corretti di molti italiani che rubano, chiedono il pizzo, vendono polverine magiche, e ammazzano bambini. Perchè di loro non abbiamo paura?

Claudio Galardini