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Nel Bhutan si gioca: tutti al voto, ma per finta

L'idea balenava da mesi in testa al Re Jigme Khesar Wangchuk, 26 anni ed una laurea ad Oxford, negli States: portare il suo paese alle elezioni nel 2008 dopo 100 anni di monarchia ereditaria (dal 1907).
Ma chi ne sa qualcosa di schede, seggi e partiti alle pendici della catena dell'Himalaya? Praticamente nessuno.
Pochi contatti con l'esterno, nel regno del Bhutan, 670 mila anime al confine con Tibet e India, nessun partito, poche libertà, e pochi turisti rigorosamente d'elitè (6 mila l'anno circa che devono garantire di spendere almeno 200 USD al giorno).

L'industrializzazione è limitata al minimo e la protezione e salvaguardia dell'ambiente è sentita come in pochi altri luoghi al mondo.
Nel paese forse più statico del mondo la tv ha fatto il suo debutto insieme ad internet nel 1999! Qual'è adesso il programma più seguito? Il Wrestling americano, una vera e propria mania.
Per tutti, in questi lunghi anni, il motto è stato uno solo: "l'importante non è il PIl ma la felicità!"

Tuttavia le sirene delle democrazia sono arrivate anche in queste remote valli, cosicchè tutti i 400 mila cittadini bhutanesi aventi diritto al voto sono chiamati alle urne, anche se, per adesso, soltanto per finta.
I "partiti" sono 4: i blu, i rossi, i verdi e i gialli. Nel grande risiko elettorale le due liste che avranno raccolto il maggior numero di preferenze saranno chiamate ad un ballottaggio il 28 maggio e, per imparare come votare, non potevano che esserci degli studenti come candidati Presidenti (sempre per finta, ovviamente).

Il gioco delle elezioni sembra che sia stato preso molto sul serio nella capitale Thimphu se ben 10 mila ufficiali sono stati mobilitati e molti osservatori sono stati chiamati anche dall'India al fine di insegnare a votare ai cittadini e ad insegnare ad organizzare lo scrutinio al governo.
Il padre di Jigme Khesar Wangchuk, Jigme Singye Wangchuk, era salito al trono nel lontano 1972 alla tenera età di 17 anni ed aveva inziato, da più di un decennio, un'opera di ammodernamento. Al figlio spetta di continuare l'opera "preservando le tradizioni e l'ambiente", come ha tenuto prontamente a puntualizzare.
Ma molti cittadini guardano già con scetticismo alle consultazioni, dato che le "democrazie" confinanti non rappresentano certo quel modello di Stato funzionante.
Tuttavia, promette il Re, la neonata democrazia parlamentare sarà efficiente anche se nel Bhutan ci saranno spazio solo per due coalizioni: sprovveduti ma sinceramente bipolaristi.

D.M.

Fonti:
- Panorama
- Bbc.co.uk