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Mondiali, la scomoda posizione dell'Iran



 

L'Iran è un paese che tutti conosciamo: zeppo di petrolio, guidato per decenni da una monarchia (quando ancora si chiamava Persia, non ce ne vogliano, ma come nome lo preferiamo) e poi guidato da una Repubblica Islamica Teocratica.
Ma in Iran esiste anche una Nazionale di calcio. La quale si qualifico nel 1998 per i Mondiali in Francia, nei quali supero per 2-1 in una storica partita i grandi rivali degli Usa. Ed è la nazionale che sfioro i Mondiali successivi, e che è riuscita a ottenere il pass per Germania 2006.
Non che in Asia esistano ostacoli insormontabili: basti pensare che l'Iran ha dovuto superare prima un gironcino eliminatorio (Giordania, Qatar e Laos) e poi si è potuto accontentare di arrivare dietro il Giappone ma davanti le cenerentole Bahrain e Corea del Nord... non esattamente delle corazzate.

Dunque l'Iran è una Nazionale che si appresta a cominciare l'avventura mondiale tra pochi giorni. Ma qualcuno si è posto la domanda: la presenza dell'Iran è legittima?
In passato, per questioni politiche, molte nazionali sono state "cancellate" dalla Fifa. Il Sudafrica non è stato mai autorizzato a partecipare a gare ufficiali fino al 1994, a causa dell'Apartheid, la Jugoslavia, qualificata regolarmente, fu estromessa dal Campionato Europeo in Svezia (1992) a causa della Guerra in Bosnia, con ripescaggio della Danimarca poi clamorosamente vincitrice.
La Germania e il Giappone, come prevedibile, furono riammesse solo nel 1954 alle qualificazioni per una fase finale della Coppa del Mondo.
Stessi discorsi per l'Afghanistan, Ruanda, Burundi, Congo e Uganda, mentre l'Iraq rischio seriamente l'embargo sportivo a causa della posizione dell'allora ministro dello sport, il sanguinario fratello di Saddam Hussein.

Ed eccoci a oggi: il Presidente ("democraticamente" eletto)Mahmoud Ahmadinejad, rappresentante dell'Iran e il cui arrivo in Germania è previsto per i prossimi giorni, è una persona che ha dichiarato, davvero, " che l'Olocausto è un'invenzione, nessun ebreo è mai morto ad Auschwitz o Mauthausen ", aggiungendo, come se non bastasse, che" Israele dovrebbe essere spazzolato via insieme, chiaramente, a tutti gli israeliani ".
E il mondiale si disputerà, guarda caso, in Germania. Più precisamente, l'Iran farà il suo esordio l'11 Giugno contro il Messico giocando al "Franken Stadion" di Norimberga. Proprio quella città tristemente famosa per un certo processo a dei signori che, sempre secondo il premier iraniano, "non fecero male ad una mosca".

Le autorità tedesche sono in difficoltà, pensando agli interessi economici (Bmw, Mercedes) che tuttora sono presenti in Iran.
Sarà giusto permettere al Premier-tifoso di giungere in terra tedesca per vedere la sua nazionale? O sarebbe opportuno chiudergli le frontiere e rimandarlo a casa a riflettere, tra un rigore e un fischio dell'arbitro, a cio che ha sconsideratamente detto?
Invece di un biglietto allo stadio, potrebbe tranquillamente abbonarsi al Satellite e guardarsi i Mondiali su Sky. Magari per Italia-Usa guadagnamo un "tifoso" in più....

Claudio Galardini