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JUNO

Cosa fareste (e cosa farei io) se a sedici anni, dopo aver fatto sesso con un mio compagno di classe imbranato (va ammesso!), mi ritrovassi incinta? Sarebbe un bel dilemma e, anche se non so poi la mia decisione definitiva quale sarebbe, con ogni probabilità mi sentirei un po' 'finita'. Almeno questa era la mia visione delle cose fino a che non ho visto Juno.

Juno è una ragazzina
americana brillante che vive una gravidanza inattesa non come uno 'stop' ma come un momento, come una parentesi all'interno della propria vita. Rinunciando all'ipotesi dell'aborto, e dimostrando un grande coraggio e una grande maturità, Juno decide di dare in adozione il figlio che porta in grembo, passando attraverso nove mesi di sguardi, di chiacchiere e di pettegolezzi. La sua determinazione pero non si ferma nemmeno davanti alla scarsa sensibilità della gente: Juno continua a camminare a testa alta, perchè il suo 'errore' diventerà 'un dono piovuto dal cielo' per una coppia, Mark e Vanessa, che non puo avere figli.


Il percorso sembra non essere impervio
, ma quando la coppia che Juno aveva scelto si rivela essere in forte crisi, le cose cambiano. La prima ad arrivare è la disperazione; la paura che questo bambino non abbia più una famiglia adottiva e che quindi, i nove mesi di parentesi si trasformino in una vita radicalmente cambiata. Ma Juno poi si pone una domanda ben più profonda: se è possibile che due persone stiano insieme e si amino per sempre. E' il padre a dare una risposta memorabile: 'quando troverai qualcuno che ti amerà per quella che sei, quando sei triste e quando sei allegra, che non vorrà cambiarti per nulla al mondo, e per il quale tu cachi rose dal buco del culo, allora avrai trovato la persona che ti amerà per sempre'. Ma il film è soprattuto una storia d'amore, ed è così che la ragazza, con il suo pancione, va dal ragazzo che l'ha messa incinta che, per quanto imbranato, lento e macchinoso, è davvero il 'cacio sui suoi maccheroni'. Tornerà a suonare con lui una canzone che dice: 'non capisco cosa gli altri ci trovino in qualcuno che non è te.' Alla fine la tanto attesa data del parto arriva, e… vi lascio la sorpresa del finale!

Leggere questo film come un manifesto anti-aborto
sarebbe riduttivo. Juno non è solo la storia di un aborto mancato, è una storia di coraggio. E' la storia di una famiglia che forse non ha tutto ma ha la compattezza e la solidità degli affetti sinceri, è il confronto fra questa e fra una coppia di giovani benestanti che hanno tutto ma non quegli affetti, è la dolcezza di Paulie (il ragazzo-padre) nel suo essere così impacciato, nei suoi gesti silenziosamente forti, nel suo strano modo di amare Juno. Insomma, è un film ricco di sensazioni e sentimenti che arrivano attraverso lo schermo in modo netto e deciso, proponendoci molti spunti di riflessione. Uno di questi riguarda senz'altro l'aborto. Senza moralismi, senza soffermarsi neanche troppo, Juno prende in considerazione quest'ipotesi ma la rifiuta dicendo soltanto 'c'era puzzo di dentista lì dentro' , riferendosi all'istituto a cui si era rivolta. Non ci sono altre motivazioni, non si torna più su quest'argomento. Come una pennellata leggera, in quattro scene si descrive questa scelta.

È proprio la 'leggerezza del tocco' che sorprende nel film. Tutti i temi vengono toccati e non in modo superficiale; con leggerezza ma con una forza comunicativa unica. Juno è uno di quei film che quando finiscono ti lasciano la voglia di rivederlo ancora, ancora e ancora. Ti affezioni ai personaggi. E alla fine hai un piccolo groppo alla gola…perchè tu non te ne sei accorto, ma tutti i sentimenti che veicola ti sono entrati dentro e ti hanno scosso un po'.

Beatrice Pelini