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Della cronaca siamo stufi


 

"When it bleeds, it leads" sono soliti ripetere gli editori americani che di mercato e di tirature la sanno lunga. "Quando c'è il sangue gli spettatori aumentano": pare che anche da noi la lezione sia stata bene appresa.
Tutti i giornali del Bel Paese aprono in questi giorni con titoloni cubitali sul massacro di Erba. Non voglio stare qui a raccontare cosa è successo (la cronaca non è compito di UT) nè di sindacare cosa sia giusto o meno al fine vendicare quanto accaduto. A questo proposito, il nostro Bartolini ha espresso una condivisibile opinione.
Il punto è che siamo stufi che siano queste o altre notizie di cronaca a dettare l'agenda dei giornali, dei tg e degli approfondimenti. Senza considerare il palinsesto della trash-tv pomeridiana, quasi esclusivamente concentrato in pseudo dibattiti sui suddetti temi.

Cercare di raggiungere il maggior numero di pubblico dando in pasto la cronaca è un trucco vecchio quanto quello di spettacolarizzare ogni cosa, dal gossip, alle previsioni del tempo (ad esempio, giusto oggi ci vorrebbero far credere che l'inverno di quest'anno è il più caldo dal 1880 (!)).
Ma le cose più o meno sono sempre andate così: negli USA, più di un decennio fa, precisamente nel 1994 (Tonello, 2005, p.71) le storie ritenute più importanti dalla stampa e dalle tv erano, ancora una volta, fatti di cronaca e di sangue. Nell'ordine:
1) O.J. Simpson: il campione di football accusato dell'omicidio dell'ex moglie, fuggito e poi arrestato.
2) Un madre di due gemellini che denuncio il rapimento dei figlioletti, senonchè pochi giorni dopo furono ritrovati i corpi e si scoprì che li uccise lei.
3) Tonya Harding, pattinatrice sul ghiaccio, venne accusata di aver fatto azzoppare la rivale.

Nel '94 non c'era proprio niente di più interessante di cui parlare? Non proprio, se andiamo a vedere quali erano i temi realmente scottanti del momento, che vennero relegati nelle ultime pagine. Qualche esempio?
1) A partire dal 7 aprile '94 il governo del Rwanda e le milizie di etnia hutu massacrano circa un milione di persone di etnia tutsi.
2) Nelson Mandela venne eletto presidente del Sud Africa dopo una lotta di decenni.
3) La Serbia bombardava Sarajevo.

Oggi non ho comprato nessun quotidiano, perchè non ho la minima curiosità morbosa di vedere la piantina della casa del massacro o la ricostruzione delle fasi del "chi è morto per primo" e con quanto spargimento di sangue. Cosa succede all'agenda dell'informazione italiana? Qualcosa di fisiologico in una società di mercato: l'informazione che vende è quella capace di intrattenere, sdegnare, incuriosire. E' il trionfo dell'infotaiment, neologismo composto da Information ed Entertainment, sull'informazione vera e necessaria.

Riproviamo a fare il giochino oggi, ai tempi della strage di Erba. Di cosa hanno taciuto, o relegato nelle pagine più interne, i quotidiani?
1) La clamorosa sconfitta, dopo le corti islamiche, anche dei Signori della Guerra, che dopo 16 anni, grazie all'intervento etiope e americano depongono le armi. E per la prima volta il paese si trova con un governo.
2) Il comico vertice di Prodi a Caserta con le dichiarazioni "rubate" grazie al telefonino di Pannella del Presidente del Consiglio che sarebbero davvero sufficienti da sole a mandare a casa lui e la sua banda.
3) Il discorso di Bush alla nazione, su cui daremo ampio spazio. Il più importante, forse, degli ultimi anni e uno dei migliori della sua Presidenza.
4) L'attentato terroristico all'ambasciata USA ad Atene.
5) Le dichiarazioni di Negroponte che ammettono per la prima volta che Al Queida si è riorganizzata in Pakistan.
Andiamo avanti? Non accorre, già questi punti sarebbero sufficienti per giorni e giorni di sano dibattito.

D.M.