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Dannati gemelli

I gemelli Kaczynski sono rispettivamente il Primo Ministro e il Presidente della Polonia, nazionalisti e appartenenti alla coalizione "Legge e giustizia". All'estero, specialmente in Germania, dove con i polacchi non sono mai andati tanto d'accordo, vengono chiamati "patatoni": e per essere bassi sono bassi, un metro e 60 scarso e due volti rubicondi. A distinguerli c'è solo un neo (nella guacia di Lech) e 45 minuti di attesa nel venire al mondo. Ma la coppia del potere polacco, banchè pittoresca, una cosa l'ha capita molto bene: per farsi ascoltare da Bruxelles bisogna gridare.

All'origine dell'ultima baruffa continentale un'idea dell'Angelona Merkel: le decisioni comuni della UE non verranno più prese all'unanimità.
La sua Germania, ex-presidente di turno della Ue, si era stufata che ogni volta che si doveva prendere una decisione importante uno dei 27 membri fosse sempre pronto a mettere un veto e a far saltar tutto. D'ora in poi le decisioni si prenderanno col sistema della doppia maggioranza: per l'approvazione serviranno il 55% dei paesi e il 65% degli abitanti.
Un'altra proposta riguarderà la politica estera: che sia comune e condivisa (ma anche la Gran Bretagna su questo punto non è d'accordo). L'unica nota positiva proviene dalla famigerata carta costituzionale: rispedita al mittente e bocciata là dove i cittadini si sono potuti esprimere, se ne riparlerà chissà quando. Ma già il premier socialista portoghese, Josè Socrates, neo Presidente di turno della UE, promette di riportare la famigerata carta all'ordine del giorno delle priorità.

Sentendosi escluso dall'Europa che conta a causa del nuovo sistema di voto, Jaroslav Kaczynski è diventato protagonista di una macabra quanto provocatoria proposta: se in Europa possono votare solo gli stati con più abitanti contiamo anche i morti polacchi che a causa di nazismo, comunismo e guerre mondiali, se ne sono andati segnando il destino demografico della nazione: 38 milioni di abitanti attuali, 66 milioni senza le persecuzioni e le guerre. Anche le buon'anime dei polacchi defunti hanno il diritto di pronunciarsi sulla politica continentale di un'Europa che invece l'anima sembra proprio averla smarrita.

Ma la retorica nazionalista dei gemelli non finisce qui: la "Polonia ha salvato le sorti dell'Europa pagando un eroico prezzo in vite umane: nel 1683 sconfiggendo i turchi alle porte di Vienna, nel 1989 facendo cadere il regime comunista e liberandosi dal dominio sovietico prima ancora degli ungheresi, dei cecoslovacchi o dei tedeschi dell'Est".
E' vero. Ed è anche vero che per secoli del loro paese è stato fatto terra bruciata, dai conquistatori di turno, nel mezzo come era tra la Germania prussiana e gli zar prima e tra il nazismo e l'unione Sovietica poi.
Qualcuno pero ricordi ai gemelli che per quest'Europa la sua storia è motivo solo di imbarazzo: sempre attenta a non offendere le sensibilità di vicini un po troppo rancorosi.

Tuttavia per i Kaczynski oltre alle parole parlano i fatti: oggi la Polonia sta davvero cavalcando la propria rivincita, che si traduce in cifre lusinghiere: contro un tasso medio di crescita europeo che stenta la Polonia è in piena rinascita e il suo pil quest'anno crescerà del 6,1%. Grazie alle politiche dei gemelli la disoccupazione è scesa in due anni dal 17,7 all'11%, il deficit pubblico è calato al 3,4%., e da quando è entrata, nel maggio del 2004, nella comunità europea il trend non è cambiato.
L'europa del politically correct davanti ai gemelli si scandalizza o ride. Irrispettosi e arroganti vogliono affossare l'Europa. Come si permettono?

A noi invece i gemelli stanno simpatici: ci piace la loro realpolitik un po scanzonata ma efficace, quella che li ha portati a pronunciarsi con fermezza e senza mezzi termini su due questioni cruciali: scudo spaziale e Russia.
Sul primo progetto Lech e Jaroslaw sono letteralmente al settimo cielo e hanno garantito pieno appoggio a Bush: tra le righe il progetto sarà un deterrente contro l'odiata Russia che non perde occasione per tirare un brutto tiro ai vicini polacchi. Ultimo, in ordine di tempo, il caso del patto con la Germania che porterà il gas russo attraverso il Baltico bypassando la Polonia. Paragonato a Varsavia allo scellerato accordo Molotov-Ribbetrop, da quando l'ex cancelliere Schroeder ha in cura questo progetto le sue esternazioni su Putin e la Russia rasentano la passione erotica. Dal gasdotto è fuori anche l'Ucraina della rivoluzione arancione, sempre in bilico tra l'occidente e la Russia, di cui i gemelli sono gli sponsor principali per l'entrata nell'Unione che decreterebbe l'occidentalizzazione definitiva del paese. Tra i sempre più frequenti imbarazzi di Bruxelles, sempre attenta a non ferire l'orgoglio di zar Putin, per il quale i gemelli stanno diventando una vera e propria spina nel fianco.

D.M.