Un nuovo Reagan per la Casa Bianca

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<p>Le primarie USA si avvicinano e noi ci sentiamo sempre orfani di G.W. Bush.
Il Presidente americano Per noi è stato un faro, un mentore, un leader che non abbandoniamo certo adesso, nonostante le numerose defezioni (anche tra molti dei suoi ex sostenitori).
Saremmo felici se Rudy Giuliani, il Sindaco d’America, diventasse anche il Presidente d’America, ma da romantici della politica sogniamo un nuovo Reagan nella sala Ovale, che potrebbe rispondere al nome di Fred Thompson.

<p> </br><p>Le primarie americane si avvicinano. La lotta per la leadership dei partiti si fa via via più accesa. Come abbiamo già scritto nel nostro 'Eretico', ci sentiamo orfani di G.W. Bush. Per noi è stato un faro, un mentore, un leader che non abbandoniamo certo adesso, nonostante per tutti (anche molti suoi ex sostenitori) sia diventato (o rimasto) il provinciale ed incompetente cowboy yankee.
Non sarà facile per i pretendenti alla massima caricadel paese e del Grand Old Party sostituire Bush, soprattutto riuscire a creare quel fusionismo tra le varie anime della 'destra' americana che porto il Presidente a stracciare un “flip-flop liberal” come John Kerry nel 2004.
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Attualmente sono in corsa tutti i pretendenti alla carica di candidato alla presidenza per l’elefantino americano: i front runner Rudy Giuliani, John McCain, Mitt Romney ed i candidati di seconda fascia come il libertario Ron Paul, Sam Brownback, Mike Huckabee, Tom Tancredo, Duncan Hunter, Jim Gilmore e Tommy Thompson.
Pochi giorni fa è sceso in campo anche l’ex senatore e famoso attore Fred Thompson. Quest’ultimo è un nome che scalda i cuori della base repubblicana. Quando ancora non aveva ufficializzato la propria candidatura, aveva già raggiunto il secondo posto nei sondaggi (Los Angeles Times) come preferito tra gli sfidanti repubblicani, dopo Giuliani. Poche settimane fa la Rasmussen ha addirittura posto Thompson alla pari con Giuliani nelle preferenze dei repubblicani.
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<p> Del senatore McCain non siamo mai stati grandi fan, soprattutto per il comportamento verso GWB e alcune posizioni 'a sinistra' in materie economiche.
Rudy Giuliani è l’ 'American Major', il Sindaco d’America che ha guidato New York dopo gli attacchi dell’ 11 settembre 2001. Le sue doti di leadership (da leggere il suo libro 'Leadership. Una storia di coraggio e successo.' Mondadori) e di problem solving sono indiscusse. La sua teoria della 'tolleranza zero' ha ripulito la Grande Mela, rendendola una città vivibile e migliore. Insomma, il giudizio sul suo operato non puo che essere ampiamente positivo. Dopo la rigidità nei primi confronti pubblici, Giuliani è sempre stato considerato dai media il vincitore dei duelli repubblicani.
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I problemi di Rudy derivano dal suo punto di vista liberal su questioni come aborto, coppie gay e controllo della armi, nonchè sul tema religione. Puo un candidato repubblicano, l’esponente di punta della Right Nation, essere pro-choice in fatto d’aborto e favorevole a leggi più restrittive sulla vendita e detenzione delle armi da fuoco? Puo essere un uomo con alle spalle tre matrimoni e da cui i figli prendono le distanze?
Se correrà per la presidenza, riuscirà Giuliani ad attirare i voti del centro in modo da supplire alla, probabile (?), defezione della destra religiosa che, come ad esempio Dobson della potente 'Focus on the family', hanno dichiarato che mai voteranno per Rudy?
Mitt Romney è l’ex governatore repubblicano di uno stato liberal come il Massachussets. E’ riuscito a far ripartire l’ economia dello stato e si caratterizza come un candidato preparato e competente. Peccato per la sua fama di flip-flop su temi quali aborto, controllo delle armi e altro. E’ un mormone, e cio lo rende spregievole ad un’ampia fetta della destra religiosa. Dopo l’ingresso nella partita di Fred Thompson appare in forte calo di consensi.
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E veniamo proprio a Fred Thompson, il duro procuratore della serie televisiva 'Law & Order', già senatore del Tennessee. E’ visto di buon occhio dalla base della Right Nation. E’ l’uomo del Sud che si contrappone allo 'yankee' Giuliani. Thompson incarna lo spirito repubblicano più 'tradizionale': i suoi riferimenti al potere degli Stati contro l’eccessivo potere del governo federale, le sue posizioni contro l’aborto e contro il controllo delle armi, sempre esposte in maniera soft, e i suoi richiami alle capacità del popolo americano lo rendono il candidato più reaganiano.
Si è sempre dichiarato a favore della guerra al terrorismo e per la vittoria in Iraq, senza lasciarsi attrarre dalle grida dei Democratici sul ritiro (al pari degli altri candidati repubblicani, tra l’altro).
Il suo punto debole è probabilmente la mancanza di un’esperienza importante, come puo vantare un Giuliani o anche un Romney, nonostante abbia avuto dalla sua la carica di senatore e altri vari incarichi per Washington, nonchè la militanza presso l’American Enterprise Institute come fellow sulla sicurezza nazionale.
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Come avrete capito, Thompson ci piace. Ci piace molto. E non solo a noi, tenendo conto della squadra che sta nascendo intorno a lui: Lawrence Lindsey (l’ideatore dei tagli fiscali di GWB), la figlia del vicepresidente Cheney e, udite udite, il figlio dell’ex governatore della Florida Jeb Bush, George P. Bush.
Il curriculum di Giuliani sembra fatto apposta per riuscire a battere una Hillary Clinton o un Barack Obama, rosicchiando quei voti al centro dello schieramento politico e fluttuanti. E, ne siamo certi, l’ascesa alla presidenza dell’America Major non sarebbe certo un male per gli Stati Uniti.
Ma, da romantici della politica e da orfani Right Nation bushiana quali siamo, fateci sognare un nuovo Gipper nella Sala Ovale. W Fred Thompson.
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J.Landi </p>