Niente di buono all'orizzonte

Un nostro militare è rimasto ucciso in Afghanistan e gli schiamazzi della sinistra tornano a farsi sentire.
Tutte le missioni 'sbagliate' sono quelle decise dagli Usa, fatte per 'il petrolio', fatte dagli 'imperialisti', fatte, diciamolo, per combattere seriamente i terroristi.
Sono buone e giuste, invece, le missioni decise da Prodi & C. dove il terrorismo si va per difenderlo dall’attaco di una democrazia.
<p>In Afghanistan la situazione non è facile. I talebani provano a riorganizzarsi e alzano il livello dello scontro. In questi giorni è stata una pattuglia italiana a farne le spese, nella capitale Kabul.
Al passaggio del convoglio italiano, tre blindati veloci 'Puma', un ordigno piazzato sulla strada è esploso. Un nostro militare è rimasto ucciso, Giorgio Langella di 31 anni, altri cinque, tra cui la prima donna soldato, sono rimasti feriti. Gravi due dei feriti, uno con trauma facciale e l’altro con ferite alle gambe, trasportati all’ Ospedale militare francese di Kabul.
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I nostri militari nel paese non sono stati spostati nella parte sud del paese, dove è in corso un'offensiva degli Usa e degli alleati contro i talebani. Sono rimasti, per decisione politica dell' attuale governo, al nord, per svolgere il lavoro di 'routine'. Purtroppo hanno subito l' attacco nonostante fossero in una zona più 'tranquilla'.
Subito dopo la commozione e il cordoglio per il lutto si sono scatenate le polemiche. L'estrema sinistra, Verdi e comunisti vari in testa, hanno proposto l'immediato ritiro degli italiani dall' Afghanistan perchè 'non è un' operazione di peacekeeping, c'è la guerra!'. Qui, ovviamente non conta l'egida della tanto decantata Onu. A quanto pare la sinistra chiede il ritiro da questo scenario come per quello iracheno, ma ribadisce l' orgogliosa presenza nella nuova missione Unifil in Libano.

Probabilmente gli esponenti della maggioranza usano l'argomento Onu quando depone a loro favore (assillandoci con il 'multilateralismo') mentre, quando viene usato per rivendicare la presenza in determinate missioni (vedi, appunto, l'Afghanistan) a loro sgradite, non viene preso in minima considerazione. Per quest'ultimo caso di missioni, decidono loro, in nome del 'multilateralisto', sia chiaro!
Come puo un politico responsabile invocare il 'tutti a casa' da un paese in cui il legittimo governo ( Karzai) si trova sotto l'attacco del terrorismo islamico dei talebani? Probabilmente non si capisce che lì si combatte il terrorismo in prima fila. Lì si combatte già per la nostra sicurezza.
Inoltre non possiamo permetterci di abbandonare a se stessi paesi come l'Iraq e l' Afghanistan, dove l'Occidente rischierebbe la fama di partner inaffidabile (e vigliacco) a vita.

Proprio ieri, il Presidente iracheno Talabani ha chiesto agli americani di non abbandonare il paese ma, anzi, di aumentare l'impegno per sconfiggere il terrorismo islamico che mira a destabilizzare la giovane democrazia.
Anche all'Italia sia Talabani, sia il governatore della provincia di Nassyria, chiesero di restare, di non lasciare sole le costituende truppe irachene. Il governo Prodi, in barba all'altruismo e alla solidarietà di cui la sinistra tanto si vanta, decise il via tutti per mere questioni di politica interna (o, meglio, per l'esistenza del suo stesso governo).

Analizzando la situazione arriviamo al solito punto: tutte le missioni 'sbagliate' e da cui dobbiamo ritirarci sono quelle decise dagli Usa e dal Presidente Bush, sono quelle fatte per 'il petrolio', fatte dagli 'imperialisti', fatte, diciamolo, per combattere seriamente i terroristi.
Sono buone e giuste, invece, le missioni decise da Prodi & C. e senza americani, dove non si va per combattere il terrorismo, ma si va (Libano) proprio per difenderlo dall'attaco di una democrazia aggredita (Hezbollah e Israele, naturalmente), per evitarne la possibile distruzione.
Senza inversione di rotta siamo messi male, la nostra sicurezza è sempre più in pericolo. E il trend della politica nazionale ed europea non fa sperare niente di buono.

J.Landi