L'Italia tra i paesi canaglia

<img src=”/images/articoli2/canaglia.jpg” widht=380 height=280>
<p>Il limite è stato superato: dopo averci presi in giro con la peggiore finanziaria di sempre, la banda al governo ci sta facendo vergognare davanti a tutto il mondo.
L’ennesima umiliazione per il nostro paese viene dal no (e poi dal ripensamento) alla costruzione della base americana a Vicenza, un’opera importante per lo sviluppo della zona e essenziale nel portare avanti una politica di leale e sincera amicizia verso gli Stati Uniti.<p>Ma adesso le cose sono drammaticamente cambiate: la lista nera degli “alleati” inaffidabili, sventolata da Silvio, vede il nostro paese scalare posizioni di giorno in giorno.
Iniziamo con la passeggiata in Libano di d’Alema a braccetto con il ministro di Ezbollah, nel momento in cui Israele era per l’ennesima volta minacciata nel suo stesso diritto di sopravvivenza il nostro baffino rispolverava la teoria dell’ “equivicinanza”, che in parole povere significa “equivicini” a tutti (i paesi arabi) ma “equilontani” dall’unica democrazia dell’area, Israele, e soprattutto dai maledetti amerikani.
<p>
<p> Poi sono arrivate le critiche stucchevoli ai raid USA in Somalia. Ma chi di lor signori al governo prima di queste azioni militari condannava i crimini che le Corti Islamiche stavano perpetrando del paese? Chi alzava la voce contro l’applicazione della Sharia che aveva proibito la musica, la tv, che aveva rinchiuso le donne e vietato il cinema, lo sport e tolto ogni diritto alla vita ad un paese che non era abituato ad un simile orrore? Quale voci dalla nostra presunta maggioranza si erano levate per condannare la riorganizzazione del terrorismo internazionale e di Al Queida nel Corno d’Africa che era sotto gli occhi di tutti? Forse ero distratto ma sono riuscito a cogliere solo colpevoli silenzi.
<p>

Ecco le dichiarazioni, surreali, di d’Alema: “ora è auspicabile che in Somalia non ci siano interventi unilaterali, ma che si avvii un processo di consolidamento delle istituzioni. Se il paese tornasse nelle mani dei Signori della Guerra si rischierebbe un rafforzamento delle Corti Islamiche”. Ma si rende conto di quello che dice o pensa davvero che siamo tutti imbecilli?
L’intervento armato in Somalia è stato richiesto dallo stesso Presidente legittimo del Governo Transitorio Abdullahi Yusuf che all’indomani dell’attacco ha dichiarato: “era la cosa giusta da fare” concludendo che “Wasghinton ha l’autorizzazione per questi interventi” i quali, è bene sempre rammentarlo per i numerosi smemorati, non sono mirati a bombardare i villaggi di fango dei bambini neri ma sono diretti contro i leader terroristici locali, fra cui gli organizzatori degli attentati del ‘98 alle ambasciate USA in Kenya e Tanzania. Per quanto riguarda i Signori della Guerra, ci stanno pensando le truppe etiopi a combattere le loro milizie strada per strada, e a Mogadiscio hanno già deposto le armi. Quelle stesse truppe etiopi che l’Italia e la UE vorrebbero al più presto fuori dalla Somalia si sono sobbarcate un lavoro lasciato incompiuto dall’ONU (remember 1992?). Un lavoro mirato a dare un futuro migliore alla Somalia e a mettere in sicurezza l’area che stava diventando un pericolo tangibile per il mondo intero.
<p>

Adesso non volevano che l’Italia mantesse la parola data con la più grande democrazia del mondo, grazie alle cui basi al nord est siamo stati per molti anni una preda non poi così facile per gli ingordi progetti sovietici. Stavolta nessun sindacalista o post comunista ha detto che 700 posti di lavoro sarebbero svaniti come conseguenza di questa decisione? Nessuno ha dichiarato ai giornali che un allargamento della base avrebbe dato ancora più opportunità per la zona?
Se proprio si vuol sorvolare sul decisivo ruolo che quest’area avrà per la sicurezza del nostro paese e dell’Europa intera, almeno guardiamo i benefici spiccioli. Ma l’astio antiamericano acceca ogni tentativo di scrutare la realtà con buon senso e lealtà. Il partito dell’odio è sempre vivo, e finchè saremo governati dalla parte della nomenklatura che durante la Guerra Fredda tifava per la squadra avversaria, e che ancora gli rode per come poi è andata a finire la storia, avremo davvero poche prospettive. Se non di altre figuracce e umiliazioni.
<p>

D.M.

</p>