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L'ipocrisia del neo-moralismo

 

 

Possiamo definire “NEO-MORALISMO” quel movimento ideologico sorto in Italia sul finire del primo decennio del XXI secolo…
Fino a quel momento nella penisola, la morale, legata ai comportamenti degli uomini pubblici nella loro sfera privata, era vista con una certa indifferenza. Tant’è vero che milioni di italiani fecero spallucce nel 1998 di fronte al sexgate della Casabianca, e a casa nostra qualche tempo prima, nessuno si interessava e nessuno voleva interessarsi delle vicende amorose di Craxi con la D’Eusanio. 

Prima dei noti fatti che hanno investito l’attuale Presidente del Consiglio, si commentava con un ironico sorriso le avventure erotiche contornate da cocaina dell’ On. Mele, e non ci si è messo molto a riabilitare Lapo, dopo la peripezia con il trans “Patrizia” al secolo Donato Bracco, facendogli pagare giusto lo scotto di qualche scorreria di Enrico Lucci a “Le Iene”. Per avvicinarsi di più all’attualità possiamo altresì ricordare che nessuno si scandalizzò veramente quando l’allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio, si divertiva prima di tornare a casa da moglie e figli ad informarsi sul costo delle prestazioni sessuali dei Trans da marciapiede.

 

Solo ultimamente si pensò di usare il moralismo come arma politica, d’altronde sono risapute da tempo le passioni dell’odierno Premier, ancor prima che scendesse in campo fu proprio lui che capì per primo che in tv per vendere ci vogliono “culo e tette”, riflessioni del genere non possono che provenire da estimatori del settore. Egli stesso, si definì pubblicamente un “tomber de femme”. Ma tutto questo non era ancora sufficiente per creare l’indignazione dell’opinione pubblica. Occorreva concentrare il fuoco , solo una massiccia campagna mediatica accompagnata da un’”inchiestina”, che non guasta mai, avrebbe potuto creare il sollevamento della morale pubblica. E allora giù con minorenni, capodanni  a luce rossa, escort, accompagnatrici, mogli tradite e figli ingrati. Tutto insieme, tutto in una volta.

Ma la morale di chi ha sollevato? Il seme del neo-moralismo  ha attecchito solo sugli specchi di chi si arrampica per attaccare ideologicamente il “nemico pubblico”, il “ricco e spietato”, il “pericolo per la democrazia” … Silvio Berlusconi.
Ha sollevato unicamente la morale di chi dal 1994 cova un odio ideologico e pregiudiziale, quell’odio, questo si pericoloso, che genera altro odio. Ed eccoci con questa nuova guerra morale che mostrerà la “rogna dei puliti” e che servirà solo ad ingrassare il dibattito politico di nuove chiacchiere e di nuove inutili parole e che di sicuro, non contribuiranno a risolvere la disoccupazione crescente, il carovita e tutti gli altri problemi degli Italiani.

Alessandro Di Martino