/ ARTICOLI, FERRARI, RAIKKONEN

Fenomeni in giro ce n'è

Si grida al miracolo, perchè miracolo è stato. Nessun santo, nessuna madonna da osannare, solo un freddo e calcolatore ragazzone finnico, amante della bella vita, del bere con gli amici e delle donne: beato lui.
Ha fatto cio che neppure Schumacher era riuscito a fare, oltre a dire due parole in italiano: vincere all'esordio. Al primo anno. E allora ci si stropiccia gli occhi, assonnati, per capire che è tutto vero. La Ferrari è Campione del Mondo per la quindicesima volta, e non è un caso.
Raikkonen si è imposto con fatica, senza mai una parola fuori posto, degno del miglior scolaretto a cui, vedi sopra, si puo perdonare anche qualche piccola marachella. Se tre mesi fa avessimo azzardato questa classifica finale avremmo rischiato il manicomio, oggi è pura realtà. 

Se c'è una cosa che la Ferrari ha insegnato, è che porta avanti le sue scelte, buone o cattive che siano, fino in fondo. Eppure avrebbero avuto tutti gli alibi possibili se avessero perso questo Campionato: ma loro no, pazzi visionari. Si sono presentati a San Paolo del Brasile come se fosse stata la prima gara della stagione: pieni di entusiasmo, di voglia di vincere, pur avendo davanti due colossi d'argento vestiti che apparivano troppo lontani. Come se fossimo in Australia, sempre sotto l'equatore, ma a migliaia di chilometri di distanza, e a 7 mesi di punti, polemiche, battaglie già affrontate.

E proprio come all'equatore, le frecce d'argento si sono sciolte come un cono gelato, che di argento ha solo la carta stagnola che lo ricopre. La McLaren ha pagato colpe certe e presunte, con una condotta di gara tecnica francamente discutibile, certamente suicida. Sull'etica sorvoliamo: ci saranno ulteriori indagini, ma la sensazione è che il disastrato mondo della Formula Uno un'idea se la sia fatta da sè.

Ma i miracoli non avvengono mai soli. Ci vuole coraggio, una testa dura come il granito, e soprattutto un po di beneficienza altrui. Sì, perchè quando hai una macchina competitiva e due piloti fenomenali, non puoi copiare e incollare mail a piacimento; perchè perdere nel giro di un mese mondiale costruttore e mondiale piloti, vuol dire che qualcosa, decisamente, non va. E se anche un tuo pilota reputa vergognoso il ricorso finale, estremo, per accaparrarsi un titolo che hai tu stesso buttato nella spazzatura, beh, allora oltre a non saper vincere, dimostri anche di non saper perdere.
Giustizia e fatta, e fateci essere un po tifosi, italiani e ferraristi: e in questo, sì, non c'è proprio nulla di vergognoso.

Claudio Galardini