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Beato quel popolo che ha bisogno di SUV

Puo essere vero che la conformazione di alcuni centri storici di qualche città italiana suggerisce di impedire l'accesso a mezzi particolarmente pesanti o ingombranti. Questo divieto (che deve essere vagliato localmente e non ha senso che dipenda da decisioni politiche nazionali) dovrebbe riguardare tutti i veicoli che abbiano determinate caratteristiche, compresi quelli che non sono Suv ed esclusi i Suv di dimensione o peso contenuto (che non mancano, e consumano e inquinano meno di molte monovolume e auto sportive).

La lotta ai gippon sottende l'antico tic reazionario di chi pretende di giudicare, e poi determinare, i comportamenti e le scelte individuali. "Dimmi con che macchina vai e ti diro chi sei", sembra essere il motto di questi santoni del nichilismo che ancora una volta vedono nel denaro lo sterco del demonio, nella pluralità delle preferenze la madre dei vizi. La realtà è che i Suv non sono il simbolo dello spreco, ma dell'affluenza: il loro numero cresce perchè aumenta il benessere e la voglia della gente di guidare un'auto confortevole e sicura. Beato quel mondo che ha bisogno di Suv.

Carlo Stagnaro