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Montceau, dalla provincia con furore

Il Calais RUFC ha fatto storia, non c’è dubbio. Sarà che in Francia i ‘piccoli’ possono veramente giocarsela con le grandi e, per un giorno, essere gli eroi di un piccolo paese e i martiri di un paese (calcistico) intero. E quando la storia si ripete, allora capisci che da qualche parte esiste veramente il Dio ‘Eupalla’, quello che stabilisce che, per davvero, il pallone è rotondo, che si gioca 11 contro 11, e che nulla è scritto.

Dopo il del Calais, che nel 2000 giunse alla Finalissima della Coppa di Francia a Parigi davanti a 80.000 persone, pochi mesi fa la Francia si è ritrovata un'altra piccola sorpresa in casa: il Montceau, piccola squadra di un altrettanto piccolo paese (Monceau-les-Mines, 20.000 abitanti in mezzo all'esagono).

Dopo aver superato varie partite di qualificazione (vedi la storia del Calais) il Montceau supero in trasferta 2-1 il Feignes. Il sorteggio fu benevolo, e nei sedicesimi la squadra liquido, non senza difficoltà, gli avversari del Pontivy, altra squadra semi-dilettante.
A quel punto la convinzione aumento: negl ottavi arrivo il fortissimo Bordeaux. La partita fu dura, spigolosa e tesa. Il Montceau ci credette, e porto i girondini ai calci di rigore, dove li batterono per 5-4. Non ci fosse stato il precedente del Calais, il cammino dei rosso-blu (tale è la loro maglia) si sarebbe fermato qui, come del resto preventivabile.
Invece no…. Ed ecco che nei quarti si avvera l'ennesimo sogno: eliminare un'altra squadra di Serie A!

Il club, dal bilancio annuale di 500mila euro, elimino il Lens, secondo allora in Ligue 1 e con un giro d'affari da 65 milioni di euro. Un risultato clamoroso sulla carta, meritato sul campo, con cattiveria e con il cuore, deciso da un rigore di Alidor al 34' della ripresa, certificato da un palo a 5' dalla fine. Insomma, al Lens ando pure bene. Il Montceau non scherza.
Ancora una volta i poveri che umiliano i milionari. La vendetta del calcio del basso. Il Montceau, 15° in Serie D, reduce da tre sconfitte in campionato, volava in coppa di Francia.
La provincia Saone et Loire incitava i suoi eroi con una pubblicità dal messaggio chiaro: "Siamo tutti dietro di voi". Tutti pronti a sognare. Un sogno che i giocatori del Montceau non volevano evocare. Ragazzi semplici, con le loro vite normali, lontane dai riflettori e dallo star system del calcio professionistico. Un esempio? Damien Bagrowski, 22 anni, ala destra: fu il migliore in campo contro il Lens secondo l'Equipe. I tifosi potevano incontrarlo dietro al bancone del McDonald di Montceau-les-Mines.

Stavolta pero, in semifinale, il gioco si ruppe. Contro il Sochaux, i rossi guidati da Kambou ressero tutta la partita, per poi cedere stremati ai supplementari a pochi minuti dai rigori e dalla possibile finale di Parigi contro l'Olympique Marsiglia.
Un'altra favola senza lieto fine, ma che consegno alla storia sportiva altri 11 eroi, non meno degni di essere ricordati, per altri versi, dell'Olanda di Cruyff o dell'Ungheria di Puskas.

Claudio Galardini