Legittima violenza

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<p>Rifondazione Comunista considera il referendum elettorale un “pericolo per la democrazia” e i compagni aggrediscono in piazza Mario Segni.
Manifestazioni di solidarietà verso i BR arrestati, sono all’ordine del giorno: “Perchè le loro idee sono giuste”.
E Monsignor Bagnasco, insultato e minacciato di morte in Italia è oggetto di voto di censura dal Parlamento Europeo, voto che non è mai stato riservato nemmeno a Bin Laden. Benvenuti nei nuovi anni di piombo della sinistra italiana.
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Martedì primo maggio, durante la solita pantomima del concertone sindacal-comunista a Roma, giovani sostenitori di Rifondazione Comunista hanno aggredito Mario Segni e altri sostenitori del referendum pro-maggioritario.
I facinorosi comunisti hanno tirato un tavolo verso Segni e rubato le duecento firme fino ad allora raccolte.
Non possiamo non collegare questo episodio a quanto detto dal Presidente della camera Bertinotti, nonchè leader di RC, in merito al referendum: 'una minaccia per la democrazia'.

Il rappresentante della terza carica istituzionale della nazione si permette di definire un pericolo per la democrazia un referendum popolare, la cui indizione (dopo raccolta firme) è prevista dalla tanto decantata Costituzione: vi sembra una cosa normale?
Se l'essenza del referendum abrogativo non è condiviso da questi signori, diventa una 'minaccia alla democrazia'!
Comunque, non dobbiamo stupirci molto, perchè sappiamo che tipo di 'democrazia' possa avere in testa chi si dichiara 'comunista' nel 2007.
Dalle parole di Bertinotti qualche scellerato trae alcune conclusioni: una minaccia alla democrazia deve essere fermata e, chi la propugna, sistemato ben bene.


E' la stessa logica per cui, esponenti politici eletti nel Parlamento italiano, parlano di 'sedicenti' nuove brigate rosse, attaccando la procura di Milano e il magistrato Boccassini (ma non era un loro idolo?!) per gli arresti di qualche mese fa, legittimando 'idealmente' chi, nelle piazze, manifesta solidarietà ai compagni arrestati, fiancheggiando le loro tesi sovversive e rivendicandone l'innocenza certa e assoluta in relazione, non all'aver commesse o meno dei fatti imputati, ma alla correttezza ideologica delle loro battaglie.
Se parlamentari e alte cariche istituzionali esprimono tali concetti, legittimano, volontariamente o meno, determinati comportamenti pericolosi e violenti di certa gentaglia che costituisce la loro base elettorale e militante.

Non molto diversa è la situazione che vede Monsignor Bagnasco, successore di Ruini alla presidenza Cei, sotto minaccia e costretto ad una vita sotto scorta.
Rappresentati dei cittadini ed esponenti politici che si scagliano violentemente contro chi, come Bagnasco, difende i principi della Chiesa, contribuiscono a creare quel clima di odio che porta gente irrazionale a commettere atti violenti.
Vogliamo negare che l'escalation verbale contro Bagnasco, meritevole addirittura di un voto di censura del Parlamento europeo, contribuisca a proporlo come bersaglio e nemico della 'suprema laicità' dello Stato?
Bagnasco è così pericoloso da meritare cio che nemmeno Bin Laden ha subito, ovvero una condanna del Parlamento europeo?

Fatto sta che, individuato un bersaglio e deriso da una determinata parte politica, la sinistra, questo deve sempre ricorrere a scorte rafforzate a causa dell'escalation di minacce cui è soggeto.
Guardate quanto successo a Marco Biagi, ad esempio. La sinistra, in sostanza, ha sempre gente ( non volontariamente, ci mancherebbe ) che 'vive' negli anni di piombo, pronta a praticare la violenza ed abbattere fisicamente il 'nemico di classe', sia relativamente al campo economico, sia etico-morale.
Chi non vede questo, o è cieco o lo fa. E, parafrasando il proverbio, non c'è cieco peggiore di chi non vuol vedere.

J.Landi