Hanno rifinanziato gli ''scudi umani''

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<p> L’attuale maggioranza non sta nè con il terrorismo nè con quelli che lo combattono. Anzi, sono esplicitamente anti-americani e anti-occidentali più che anti-terrorismo.
In Afghanistan i nostri militari si troveranno presto di fronte a combattenti talebani che risalgono il paese dalla zona di Farah, a comando italiano.
Ma niente rinforzi, per carità, contrasterebbero con la natura della missione 'di pace'.
Ma quale missione di pace? Vaglielo a spiegare che questa è una GUERRA e che in guerra ci vogliono mezzi, armamenti e direttive adeguate.
Ancora una volta è la politica il principale ostacolo alla sconfitta del terrorismo.
<p> </br> </br><p>Il Senato ha approvato il rifinanziamento per le missioni militari all’ estero. Non è certo una sorpresa l’ esito della votazione, dato che l’Udc aveva ampiamente annunciato il suo sì al decreto.
Così, il governo ha raccolto una maggioranza di 180 voti ( Ulivo, senatori a vita, Udc ) contro 132 astensioni da parte di Fi, An e Lega.
Potremo stare qui a spiegare che il governo non ha i numeri, ma ci sembra un ragionamento inutile dato che, non solo ha raccolto i voti scontati dei senatori a vita, ma altri 20 voti parlamentari.
Inutile parlare di ipotesi astruse. E’ l’opposizione della CdL che deve riflettere, soprattutto coloro che l’hanno abbandonata.


<p> Il punto non è questa votazione. Il vero nodo è la politica estera e militare di questo governo, indipendentemente dai numeri parlamentari: manca la chiarezza morale.
La maggioranza deve sempre barcamenarsi tra gli impegni internazionali con i nostri alleati e l’ala estrema della sinistra 'pacifista'.
In Afghanistan i nostri militari si troveranno di fronte a combattenti talebani che risalgono il paese dalla zona di Farah, a comando italiano.
Ma il problema si pone ancor prima: la Nato ha iniziato l’Operazione Achille nel sud dell’Afghanistan, impegnando i militari Usa, della Gran Bretagna, Canada, Olanda. L’Italia e la Spagna hanno negato l’invio di rinforzi perchè questi combattimenti contrastano con la natura della missione 'di pace' per cui i due paesi sono là.
Gli italiani hanno anche un’altra limitazione: non possono sconfinare dalla zona di loro competenza su eventuale richiesta alleata se non c’è l’ espresso nullaosta del governo.
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L’esempio delle due visioni nella concezione di 'guerra al terrorismo' è apparsa chiarissima ieri sera a 'Porta a Porta'. Il Gen. Jean ha chiaramente puntualizzato che, se un plotone inglese rimanesse circondato dai nemici ai margini della zona italiana e richiedesse un intervento di supporto, gli italiani dovrebbero sicuramente intervenire, andare sul posto ed aiutare l’alleato. Questo sembra un ragionamento più che logico per dei paesi alleati in un comune teatro d’operazione.
Invece no! Ha chiarito, il segretario di RC Giordano, che le truppe italiane non dovrebbero assolutamente lasciare la propria zona, nonostante la richiesta d’aiuto dell’alleato.
Ma stanno scherzando? Quale rapporto di alleanza, questo governo, vuole intrattenere con i partner sul terreno?
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Ma qui ritorniamo al principio: tutto cio viene sostenuto perchè manca la chiarezza morale.
In sostanza larga parte della maggioranza è terza: non sta nè con il terrorismo nè con quelli che lo combattono. Anzi, sono esplicitamente anti-americani e anti-occidentali più che anti-terrorismo.
Se proprio dobbiamo stare in Afghanistan, ha detto chiaramente Giordano, dotiamo i soldati di mezzi che ne garantiscano la sicurezza.
Insomma, non certo di mezzi e di regole che permettano di combattere il terrorismo!
Questo è il punto principale: la sinistra estrema ritiene che la missione di pace non sia compatibile con il contrasto a chi cerca di mettere in pericolo la stessa costruzione della pace.
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I militari in missione di pace, secondo questi cervelloni, dovrebbero abbandonare il terreno o rinchiudersi in un fortino quando iniziano a cantare i fucili dei nemici? E che soldati sarebbero? Quale pace saremo in grado di portare ed assicurare?
Sarebbe come se i poliziotti e i carabinieri scappassero dalla Sicilia appena avviene un attentato di mafia!
Noi siamo per la GUERRA al terrorismo e crediamo che, non solo sarebbe appropriato dotare i nostri militari di mezzi adeguati allo scenario ( elicotteri da combattimento, caccia di appoggio e attacco, mezzi blindati ruotati, le Centauro, i cingolati, i Dardo ), ma serebbe utile rinforzare numericamente il contingente in Afghanistan ed eliminare tutti quei divieti che impediscono agli italiani di combattere a fianco degli alleati.
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Auspichiamo questa svolta per diversi motivi: contribuire a pacificare il paese afgano e la sua strada verso la democrazia; sconfiggere il terrorismo nella sua culla, evitando di trovarcelo in casa, prima o poi; evitare di perdere quella dignità nazionale che almeno un poco il governo Berlusconi era riuscito a creare; evitare di mortificare la nostra parte migliore dell’Italia istituzionale, le Forze Armate.
Ancora una volta dobbiamo registrare che proprio la politica rappresenta il principale ostacolo affinchè il terrorismo dei talebani e di Al Qaeda venga sconfitto. E, purtroppo, non è solo storia recente.

J.Landi</p>