2004: un anno di verdetti

Arriva il 2004 ma… con quali incognite?
La cattura di Saddam sarà davvero la molla della ripresa economica? I dati dell’economia USA farebbero ben sperare, ma in vista ci sono le elezioni e dopo Bush chi siederà alla Casa Bianca? Si sussurra un nome: Hillary Clinton.
Quando verrà firmata la costituzione europea?
E’ vero che Aznar sta rischiando grosso?
E Putin?
Ma soprattutto: in Italia che succederà? Dal partito no-global di Occhetto e dei girotondini, alla seconda venuta di Prodi.
Proviamo a rispondere a queste e ad altre domande dell’anno dei verdetti.

Sulla scena internazionale il 2004 si chiude con un fatto importantissimo che puo segnare il destino di molti leader, ovvero la cattura del dittatore Saddam Hussein in Irak.
L' anno venturo prevede diversi appuntamenti elettorali in diversi paesi del mondo, da un continente all' altro.
L' appuntamento principale sarà la corsa per la Casa Bianca.
Il presidente G.W. Bush affronta l' elezione dopo la tragedia dell' 11 settembre 2001 e dopo aver iniziato una lotta al terrorismo internazionale molto dispendiosa per il paese.
Ma il problema più grande per Bush è lo stato dell' economia americana. Il presidente aveva mantenuto fede al proprio programma elettorale attuando un' epocale taglio delle tasse, per rilanciare i consumi e la fiducia dei consumatori. Forte anche la crisi dell' occupazione, con un aumento delle indennità di disoccupazione.
Negli ultimi mesi le misure dell' amministrazione americana sembrano funzionare : il Pil è in aumento vertiginoso ( circa il + 7 % ), la disoccupazione è in calo, i consumi ripartono e le esportazioni, favorite dal dollaro debole nei confronti dell' euro, favoriscono la ripresa. La cattura di Saddam ha dato una grande spinta alla popolarità del presidente e aumenta il consenso degli americani verso la strategia americana.
Non dimentichiamo che le elezioni per il rinnovo del senato americano, lo scorso anno, avevano consentito ai repubblicani di ottenere la maggioranza anche in questo ramo del potere legislativo e confermato quindi una approvazione degli americani alla politica antiterrorismo di Bush.
I Democratici non hanno ancora deciso lo sfidante di Bush junior. I principali candidati sono l' ex generale W. Clarke, H. Dean che rappresenta la sinistra del Partito Democratico e, anche se non ufficialmente, Hilary Rodham Clinton.
Dal Nuovo Continente passiamo all' Europa.
L' appuntamento principale è quello delle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo.
L' intenzione dei paesi dell' UE ( almeno ufficialmente ) è quella di arrivare a queste elezioni dopo l' approvazione della costituzione europea, quindi con una nuova definizione dei ruoli e delle competenze del parlamento comunitario. Per ora l' accordo non è stato trovato e la presidenza europea italiana passerà la palla alla prossima di turno, quella irlandese del premier Ahern.
Il grande scontro sarà tra i vari partiti nazionali che aderiscono da una parte al Partito Popolare Europeo, dall' altra al Partito Socialista Europeo. Gli altri gruppi di rilievo sono i liberal democratici e il gruppo per l' Europa delle Nazioni.
Avremo la possibilità di verificare dove va l' Europa, se dalla parte dei conservatori e della tradizione dei partiti cristiani - cattolici ( ma non solo ) o dalla parte del progressismo e della socialdemocrazia.
In Italia la situazione è molto fluida. La Casa delle Libertà, con molta probabilità, si presenterà divisa, ognuno con il proprio simbolo.
L' Ulivo sta facendo prove di unione ( sotto la guida di Prodi ) : ci stanno pensando i Ds, la Margherita e lo Sdi, ma non mancano le polemiche, in primis Di Pietro e Occhetto che minacciano di costituire una lista aperta a no-global e girotondini.
I vari comunisti, ( Rifondazione, Pdci e Verdi ) propendono per la corsa solitaria.
Non possiamo fare a meno di chiederci come Prodi possa conciliare la presidenza della Commissione Europea ( che, non essendo una carica elettiva, viene decisa su un ampio gradimento trasversale ) e la discesa in campo nelle elezioni per una parte politica ben definita.
Il 2004 rappresenterà un anno importante anche per Aznar e la Spagna.
Ci saranno infatti le elezioni per il Congresso dei deputati e il Senato.
Aznar si gioca il primato, più volte confermato nelle diverse elezioni locali svoltesi tra il 2000 e il 2004, del proprio Partito Popolare e la fiducia dei cittadini per la sua direzione del paese.
Con il leader popolare la Spagna ha registrato grandi risultati economici e sociali : la costante crescita del prodotto interno ( per il 2004 si prevede un + 3 % ), la diminuzione della disoccupazione e importanti riforme strutturali.
Tutto questo è avvenuto con grande attenzione al bilancio dello stato, con un invidiabile equilibrio dei conti pubblici con deficit zero.
Alla luce di questi dati la vittoria del Pp non sembra in discussione, ma Aznar dovrà fare i conti con la scelta dell' appoggio incondizionato dato agli Usa nel conflitto in Iraq che ha lasciato perplessi non pochi cittadini, soprattutto cattolici, spagnoli.
Spostandoci a est, precisamente nell' immensa Russia, ci troviamo di fronte un' altra sfida: le elezione presidenziali russe a marzo. Recentemente si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Duma. Il partito del presidente Putin, ' Russia Unita ', è risultato il primo della Russia, distaccando il partito comunista di Zuganov ( partito di maggioranza relativa prima delle elezioni alla Duma ) di oltre 10 punti percentuali. Gli altri partiti entrati nella camera superando la soglia di sbarramento del 5 % sono Patria ( social-nazionalisti ), i Liberaldemocratici di Zhirinovky ( ultranazionalisti ), mentre sono rimaste escluse le due forze della destra liberale, Jabloko e l' Unione delle forze di destra.
Putin puo contare sul controllo della Duma ( i partiti nazionalisti si sono schierati con il partito presidenziale nelle votazioni parlamentari più importanti ) e cio lo favorisce per portare avanti il suo progetto di rilancio economico e sociale dell' ex potenza sovietica.
La rielezione di Putin non pare in discussione : la sua lotta agli oligarchi dell' era Elstin, la lotta alla corruzione ( con il fenomeno della giustizia spettacolo ), il sollevamento economico dalla crisi degli anni passati gli assicurano l' approvazione di oltre il 70 % dei cittadini russi.
Sulla fiducia all' ex Kgb contribuiscono sicuramente i dati economici : il Pil crescerà del 6,6 % circa, l' inflazione scende al 12 % mentre i redditi della popolazione dall' inizio dell' anno registrano un aumento del 13 %.
Sulla scena internazionale Putin non ha appoggiato gli Usa nella guerra a Saddam, ma si dichiara partner degli americani nella lotta al terrorismo internazionale, come quello di matrice cecena e fondamentalista che colpisce Mosca.

In conclusione possiamo notare l' importanza del 2004 come anno in cui verranno confermate o bocciate le scelte dei leader delle potenze mondiali quali gli USA e la Russia, registreremo il parere dei cittadini europei sul futuro, ancora incerto ed indefinito, dell' Unione e di questa Europa lontana dalla gente.
Insomma, un anno di verdetti.

J. Landi