Scherza con le vallette ma lascia stare i politici

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<p>Nel brutto affare-vallettopoli viene fuori il nome di Sircana, strettissimo collaboratore di Prodi: ci sarebbero foto che lo ritraggono con l’auto vicino ad un trans che batte.
Il tutto viene alla luce grazie a Belpietro. Conseguenza? Un coro di proteste contro il direttore de “Il Giornale” e la diffida dell’ordine dei giornalisti.
Tutti ad invocare la privacy, sacrosanto diritto che vale pero evidentemente soltanto per i politici e non per tutti gli altri, sbattuti in prima pagina senza troppi rimorsi.
<p><p>L’inchiesta 'vallettopoli' finirà in una bolla di sapone? Una parte, quella che ha travolto Salvatore Sottile (e, a quanto pare, anche il filone Emanuele di Savoia, su cui i pm hanno chiesto l’archiviazione!), è già archiviata. L’ex portavoce di Fini è stato riconosciuto innocente, ma la sua vita è stata spazzata via dall’inchiesta. Famiglia, carriera, salute fisica: non sono cose da poco per una persona. E quando si è messi alla berlina dell’opinione pubblica ne risente tutto cio. Non abbiamo sentito molte voci di biasimo per la pubblicità del tutto, garante per la privacy compreso.
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<p> Adesso, nell’ “affaire Corona”, viene fuori il nome di Sircana, strettissimo collaboratore di Prodi. Ci sarebbero foto che lo ritraggono con l’auto vicino ad un trans che batte.
Il tutto viene alla luce grazie a Belpietro, direttore de 'Il Giornale', che tratta Sircana esattamente come tutti i giornali hanno trattato le persone 'normali' coinvolte nell’inchiesta. Ma qui siamo davanti ad un politico, per di più esponente della parte 'seria' del bipolarismo italiano.
Quindi giù un diluvio anti-Belpietro. Colpa ? Avrebbe osato toccare un politico. Insomma, finchè si parla di veline, calciatori, agenti, fotografi, tutto bene. Evidentemente appartengono ad una categoria inferiore di persone, ad una razza geneticamente e giuridicamente inferiore rispetto ai politici e, quindi, finiscono giustamente nel tritacarne giornalistico.
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Addirittura, l’ottimo direttore Belpietro, ha dovuto subire un richiamo da parte dell’Ordine dei giornalisti!
Ad accorrere in soccorso degli amici è stato il garante della privacy: tutto cio che riguarda quella roba lì (sesso ed affini) non è liberamente pubblicabile. Si rischiano galera e montagne di soldi di multe.
La tempestività del garante è da manuale: appena viene cinvolto un politico di prodiana osservanza - tac - arriva la disposizione sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato.
Nei giorni precedenti, nei mesi precedenti, evidentemente, il solito trattamento riguardava 'solamente' la razza inferiore dei non appartenenti alla casta dei politici (o politici 'puzzoni'), non meritevoli di vedere tutelata la propria privacy.
A proposito, non parlate di legge ad personam, eh…
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Anche Carlo Rossella, durante la trasmissione 'Otto e Mezzo' su La7, si è detto commosso ed addolorato per Sircana (noi non ci sogniamo di tirargli la croce addoso per quello che potrebbe aver fatto, sia chiaro ) perchè un conto, ha spiegato, è leggere gli affari divertenti della vita privata di veline & c., altro di un politico come il portavoce di Prodi.
Gli 'altri', i non politici, sono merde, insomma, che meritano di veder sbattute in prima pagina le vicende private per sollazzare i servitori di corte della casta suprema.
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Ancora una volta in Italia la classe politica si avvale di privilegi inauditi in altri paesi. Per loro le cose si aggiustano sempre, ci mancherebbe, possono decidere su stessi! Gli altri invece, possono solo, inesorabilmete, subire.
Due parole anche sulla magistratura. Molto di cio che leggiamo, intercettazioni e spezzoni di interrogatori compresi, dovrebbe essere soggetto a segreto. Roba per i magistrati, insomma. Invece, candidamente, tutto cio finisce sempre, sistematicamente, sulle pagine dei giornali.
Si sente, per caso, qualcuno che richieda punizioni per chi fa uscire dalle procure questi atti? Qualcuno che richiami all’ ordine, o meglio al semplice rispetto della legge magistrati e funzionari vari?
Certo che no, è più semplice mettere il bavaglio alla stampa. Un episodio che ribadisce l’arroganza e la diseguaglianza (questa si che è quella vera!) tra cittadini e politici.
I nostri politici hanno fortuna nell’aver a che fare con gli italiani, fossimo statunitensi incontrerebbero più difficoltà, ma da italiani abbiamo i politici che meritiamo.

J.Landi




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