Oriana, ci mancherai

Era aggressiva Oriana, nella sua battaglia, perchè sapeva bene che è una battaglia di autodifesa e che il nostro mondo la stava perdendo.
Nonostante ci ripetesse 'Troia brucia, Troia brucia' gran parte dell’Occidente non ha mai colto il suo allarme.
In cosa possiamo sperare adesso?

Ha deciso di morire nella sua Firenze. In quell'Italia e in quell'Europa che ha tentato di svegliare dopo l'11 settembre 2001.
Scrivere queste righe non è facile, soprattutto si rischia la solita banalità
Eppure Oriana Fallaci era diventata veramente una guida per noi, un punto di riferimento. Abbiamo imparato a conoscerla bene ed ad interessarci a lei dopo 'La rabbia e l'orgoglio', causa le nostre date anagrafiche. Queste ci hanno impedito di conoscere Oriana Fallaci 'in diretta', cioè nel suo lavoro a L'Europeo e nei suoi libri diventati best seller, come 'Insciallah' e 'Lettera ad un bambino mai nato'.

Dopo l'attacco del terrorismo islamico è riuscita a mettere nero su bianco quello che moltissimi di noi pensavano. Insomma, leggi le pagine de 'La rabbia e l'orgoglio' e 'La forza della ragione' e ti sembra di vedere espressi in modo razionale i tuoi pensieri, spesso confusi.
Il suo richiamo all'Occidente che non ama nè riconosce più se stesso e la sua lotta contro l'Islam pericolo per la nostra libertà, sono sgorgati dal suo animo profondo e rimarranno pagine impresse nella storia del nostro tempo.
Aveva il coraggio di sfidare il politicamente corretto, anche a costo di ricevere minaccie di morte.

Una delle sue ultime battaglie riguardo la costruzione della moschea di Colle Val D'Elsa. Un minareto che si staglierà sul panorama di Giotto, sulla Via Francigena, passaggio storico dei pellegrini cristiani verso Roma. Una costruzione che, disse, gli sarebbe piaciuto far saltare con l'aiuto dei suoi amici anarchici di Carrara.
Era così, aggressiva in questa battaglia, perchè sapeva bene che è una battaglia di autodifesa e che l'Occidente non solo la sta perdendo, ma la sta perdendo vendendo il suo onore e prostrandosi di fronte al nemico.

Con lo 'spirito di Monaco' rivendicava di essere un 'atea-cristiana' ma, come molti di noi, ammirava più Ratzinger che Papa Woytila, soprattuto per i troppi mea culpa di quest'ultimo nei confronti dell'Islam. Non aveva digerito la critica delle Crociate e l'apertura del Dialogo interreligioso. Riconosceva l'apporto fondamentale del crisitanesimo e del cattolicesimo alla nostra civiltà, e non voleva assolutamente farne a meno, nonostante non credesse all'esistenza di Dio.

Aveva attirato molte critiche, soprattuto dalla sinistra mondiale e dagli pseudo-intellettuali ben consapevoli di essere nani di fronte ad un gigante. L'invidia, d'altra parte, è uno dei sentimenti più vecchi del mondo. E il successo la porta con sè.
Vogliamo riassumere il suo pensiero con una frase di Magdi Allam di oggi su 'La Nazione' : '(la Fallaci, nda) Aveva capito i rischi che corre l'Occidente' di fronte all'Islam, aggressivo e nichilista.
Nonostante la Fallaci ci ripetesse 'Troia brucia, Troia brucia' gran parte dell' Occidente non ha colto il suo allarme. Oriana, da lassù, aiutaci ancora. Siamo sicuri che tenterai con tutte le tue forze di farlo.

Jimmy Landi