Caro Silvio, (con affetto) ti scrivo...

Riceviamo e pubblichiamo:
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Non vogliamo più appartenere semplicemente ad un gruppo che partecipa alla logica della accettazione della sconfitta, senza la corretta ma dura opposizione che dovrebbe stimolare l'agire. Abbiamo bisogno di nuove strategie politiche efficaci ed immediate che ci apra la strada in una situazione dove regna la troppa burocrazia e la poca possibilità di esprimersi…
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Caro Silvio,

siamo convinti che se potesse leggere attentamente questa lettera, potremmo davvero vedere dei cambiamenti per tutti i cittadini che credono ancora nella Sua stimatissima capacità intellettuale e che la partita politica si possa ancora vincere.

Con un'accelerazione improvvisa di eventi che hanno portato l'Italia in mano al centro-sinistra, si è innescato in Italia un cambiamento politico che sembra avere una portata assai profonda e drammatica per il suo destino. E' altresì vero che questo mutamento si trova replicato nel partito di F.I. (Forza Italia), e in parte anticipato nelle trasformazioni che sono avvenute nel tessuto sociale ed economico del paese, la cui conoscenza è essenziale per i vertici di tutti i partiti, perchè lo stesso dibattito politico non si banalizzi in un presente senza prospettiva storica e non si appiattisca sull'effimero dei sondaggi e speranze metafisiche. Per offrire un'interpretazione unitaria di questi due aspetti, il comune cittadino del centro-destra ripercorre i cambiamenti intervenuti nella struttura sociale e nell'economia del nostro paese e del nostro illustre partito, ponendoli in costante riferimento con le istanze, i movimenti le idee più rilevanti di questa fase politica del centro-destra ma non riesce a trovare una adeguata struttura organizzativa che pone il centro-destra al centro di ogni possibile ancora di salvataggio.

Per il momento si fa ancora fatica a varare altri progetti pilota come la Casa delle Liberta' o partito unico, il quale purtroppo puo essere assimilato ad un gruppo sempre più diviso e incoerente in più punti, tanto che i vecchi politici di vecchio corso continuano a combattere in un'arena sempre più difficile e spietata.
A causare il fallimento del progetto di un partito unico di centro destra è stato finora il mancato avvio della nuova struttura-organizzativa di F.I. , che sta confermando sempre una squadra composta da personaggi bocciati, con comportamenti che lasciano palesamente intravedere la piena e assoluta mancanza di stimoli e motivazioni e che non sono in grado di coinvolgere la squadra, i tifosi, i sostenitori, i simpatizzanti ossia la massa per puntare nuovamente la rotta verso la vittoria.

L'idea che si sta sviluppando all'interno della collettività è complice di una corsa ad un pessimismo cosmico verso i dirigenti-vertici del partito di F.I. i quali non sono in grado di far fronte alla minaccia del comunismo che ora è diventata una realtà che sta distruggendo ogni nostra speranza.
L'obiettivo di partenza che dovrebbe avviare la ripresa degli stimoli di ciascuno di noi è quello di individuare un programma più condiviso da tutte le parti tirate in causa con la massima attenzione al sistema territoriale e lo scontato rinnovamento degli attori principali che hanno portato questo nuovo corso di pessimismo.
Ed è uno dei tanti sintomi che tradiscono quella fiducia del politico del futuro corso del partito di F.I. è quella semplicemente appartenenza ad un gruppo che partecipa alla logica della accettazione della sconfitta senza la corretta e scontata opposizione che dovrebbe stimolare l'agire automaticamente di nuove strategie politiche efficaci ed immediate.

I cittadini ed elettori, siamo convinti, che faranno la loro parte per dar manforte ai nuovi politici di F.I. e non ci sarà bisogno neanche di chiederlo, come non ci sarà bisogno di esortare alcuni a scendere in campo direttamente, ma questo sarà possibile solo quando il problema della nuova ristrutturazione organizzativa, giustamente sollevato da tanti, sarà risolto.
Un dirigente di vertice di una opposizione diligente non si dovrebbe sottrarre alle proprie responsabilità nè in caso di vittoria nè in caso di sconfitta ed accettare le nuove regole e i nuovi programmi che gli vengono indicati dai propri elettori, ma gli attuali vertici di F.I. sembrano essersi allontanati dal partito e dagli elettori.

Bisogna applicare in questo partito un metodo democratico con un concetto di armonia-equità e trasparenza, perchè non si puo pensare di risollevare gli animi dopo una sconfitta senza verificare e/o rinnovare la capacità /volontà del proprio organico.
Il partito ha sempre condiviso un'impostazione che puntava al rinnovamento delle risorse umane e alla valorizzazione delle persone che pero spesso mettevano in campo capacità e utilità marginali sia per il partito che per il paese, ma ultimamente non è stato svolto un attento lavoro di selezione, causato probabilmente da alcuni esponenti del partito che non hanno voluto mettersi in discussione.

Il partito dovrebbe pertanto fare un grosso sforzo politico per rendere più appetibile la voglia di rilancio e di svolta del futuro del partito e seguire le dinamiche del sistema paese più attentamente ed intervenire con idee, che non sono scontate e alla portata di tutti, ma con idee che riescono a raggiungere e soddisfare le necessità latenti ed esplicite del cittadino, ma questo lo si potrà ottenere solo con nuovi volti-attori protagonisti.
Il cambiamento che vogliamo incentivare non è la mutilazione di alcune parti del partito ma piuttosto il riordino del complesso organizzativo con l'arrivo di nuove figure e il rilancio di altre, ovvero una ristrutturazione fondata sull'ottimismo, intelligenza, impegno e voglia di esercitare un ruolo importante per il paese.
L'obiettivo primario dovrà essere raccogliere la sfida , pur mantenendo la propria identita'-dirigenziale, di formare un nuovo vertice in grado di sviluppare nuovi progetti che coinvolgano gli elettori ma soprattutto tutto il centro destra.

La sola strada per uscire davvero dalla crisi è puntare tutto su un nuovo progetto con nuovi rappresentanti, ma intanto sarebbe utile riuscire a ridisegnare anche sul sistema territoriale locale alcune nuove iniziative, come la presentazione di nuove figure e nuove idee da integrare al programma .
Il problema di fondo è che il sistema di F.I. non ha mai voluto ridurre il livello di potere delle figure dirigenziali di vertice, ma per risolvere i problemi locali è opportuno concentrarsi su una piena consapevolezza e conoscenza della realtà che consenta di orientarla meglio sull'obiettivo del politico-locale 'risposta razionale e immediata'.

Se il centro-sinistra consegue consensi con una politica che pone molto attenzione sul dialogo a tutti i livelli con i propri elettori, è difficile pensare che una politica opposta possa essere più efficace e che possa superare i consensi.
L'allarme suscitato dagli scandali bancari-societari ha anche accelerato negli ultimi anni una convergenza nell'idea che il politico di lungo corso ha meno fiducia da parte della gente che di un nuovo ed energico nuovo interlocutore potrebbe con un atteggiamento comune, captare l'attenzione e la speranza nel futuro.
Bisogna pertanto studiare trasferimenti di competenze tra un'autorità a un'altra qualora possa promuovere una maggiore credibilità dell'apparato politico di riferimento.

In questi sforzi di rinnovamento non soltanto regolarmente auspicati da tanti, ma già indicati come un'operazione in diversi comuni del nord-Italia, che già ha intravisto la costruzione di un progetto di un unico organismo che racchiude più partiti della corrente del centro-destra.
Non sono allora solo gli addetti ai lavori di F.I. che chiedono il cambiamento e l'armonizzazione sulle nuove regole della struttura organizzativa, ma anche i comuni cittadini ed elettori, i quali vogliono inoltre un partito tonico che sia in grado di vincere alle prossime elezioni e che durante riesca a rendere più arduo ed ostico il governo del centro-sinistra: una vera opposizione dura ed intransigente.

Dopo l'ondata delle vecchie e superate proposte dei vari dirigenti presentate sia in concomitanza delle elezioni nazionali e amministrative , ora il passo decisivo è la convergenza sul cambiamento, ed è quello che serve per rasserenare gli animi e rafforzare la fiducia/speranza.
Il meccanismo attuale rende troppo complesso l'iter decisionale considerando che attorno a un tavolo siedono troppe poche persone e tante volte non sono mai in contrasto perchè tendono spesso a interessarsi più della propria poltrona che all'interesse del proprio partito e c'è l'assoluta assenza di toni aspri e duri nei confronti degli incapaci.

In discussione c'è il riconoscimento dell'autonomia del contesto locale e di come ogni comune dovrebbe essere regolamentato da personaggi che, questi sì, dovrebbero essere sotto la supervisione dei vertici nazionali, ma allo stesso tempo dovrebbero avere il potere di determinare il proprio successo e/o insuccesso all'interno del proprio partito.
Quello che impressiona pero sono le difficoltà dei dirigenti a prendere posizioni molto severe nei confronti degli addetti ai lavori che compiono degli errori, spesso eclatanti, dato che possiamo notare persone molto opinabili che non sono mai state messe in discussione da tanti anni.

Nel partito c'è troppa burocrazia sia nella gestione che nella vigilanza e c'è il pericolo che molti non si riescono ad esprimere nei confronti dei cittadini ma anche nei confronti dello stesso partito.
Per il risultato di cambiamento siamo sicuri che si dovra' aspettare quasi certamente un suo immediato intervento e siamo sicuri che lo farà, e che ce la farà a dirottare questo illustre ed importante partito verso quel cambiamento che sarà fondamentale per la prossima tappa: la vittoria e la riconquista del paese perso.

Con affetto.

Un gruppo di cittadini di Sassuolo (Modena)
forza.sassuolo@libero.it
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